Contributo alla conoscenza dei fenomeni carsici nella zona compresa fra Lusiana e Conco (parte terza)

Loch '90 - '91 - Speleologia in Altopiano

Alcune cavità minori

Premessa

Le note che seguono non devono essere interpretate come una noiosa serie di dati messi lì per togliere dello spazio a notizie ed informazioni più importanti. Essi devono essere intesi come a fare parte integrante in un contesto più ampio quale è quello specifico dell'area presa in esame. Le grosse scoperte che sono state fatte negli ultimi tempi, non sono dovute né al caso né alla fortuna e non possono essere considerate dei casi isolati. Se è stato possibile giungere a tanto, possiamo ben dire che i dati che riporteremo hanno avuto la loro grande importanza. Infatti, solo analizzando scrupolosamente anche gli aspetti più insignificanti, siamo giunti a formulare delle logiche deduzioni.

Abbiamo volutamente limitato il numero delle cavità ad una prima serie di dati in quanto sarebbe stato problematico condensare in poco spazio un lavoro ad ampio raggio. E' nostra intenzione comunque portare avanti questo discorso, integrandolo con nuovi dati, nelle prossime pubblicazioni.

Da un punto di vista pratico, questo lavoro di ricerca potrebbe essere considerato abbastanza semplice: assicuriamo che non lo è affatto. Vediamo perché. L'ostacolo maggiore è rappresentato dalla difficile individuazione in quanto le cavità, oltre ad essere caratterizzate da ingressi di piccole dimensioni, hanno subìto delle trasformazioni da parte dell'uomo, dato che l'intera area è stata sottoposta nel tempo ad una forte antropizzazione. Molte di queste hanno subìto una azione di bonifica, mentre quelle che non sono state trattate con questo tipo di intervento, hanno avuto ed hanno tuttora la funzione di discariche (leggi pattumiere).

L'esplorazione di gran parte di queste cavità è stata possibile solo dopo attenti esami e dopo aver "Ietto" il territorio. Importante è stato anche il rapporto instaurato con la popolazione locale con cui abbiamo aperto un dialogo fattivo e sincero. In questo siamo stati facilitati dal fatto di essere noi stessi parte di essa. Concludendo, auspichiamo che queste note possano tornare utili in qualche modo e siano l'inizio di un mosaico da completare con sempre nuove tessere. Se ciò dovesse avvenire, il nostro intento sarebbe raggiunto.

BUSO DELLA MONTAGNOLA 3271 VVI
Conco - La Montagnola
Long. 0° 51' 17"
Lat. 45° 49' 02"
Quota 1120 m.
svil. 8 m.
disl. -5

Piccola cavità costituita da un fusoide venuto alla luce durante i lavori di estrazione di una cava, purtroppo ostruito in parte da materiale di scarto della cava stessa.

BUSO DELLA MONTAGNOLA N. 2 - 3272 VVI
Conco - La Montagnola
Long. 0° 51' 17"
Lat. 45° 49' 00"
Quota 1100 m.
Svil. 15 m.
Disl. -9

Anche questa cavità che si apre nei pressi di quella precedente si è originata lungo un fusoide che verso il basso tende ad allargarsi lasciando posto però ad un notevole deposito di materiale di scarto della cava che ne impedisce ogni ulteriore prosecuzione. Purtroppo con la ripresa dell'attività estrattiva la cavità è stata completamente distrutta.

BUSO DEL CREPO N. 1- 3272 VVI
Conco - Val Biancoia
Long. 0° 49' 57"
Lat. 45° 49' 38"
Quota 1175 m.
Svil. 49 m.
Disl. -17

Questa grotta che si apre a Nord del famoso Buso dei Tre Cantoni si presenta con uno scivolo che dopo poco immette in un salone dalle dimensioni piuttosto ampie. Sul lato W, con una facile risalita si può penetrare in un'ulteriore saletta scavata completamente nella terra.

BUSO DEL CREPO N. 2 - 3274 VVI
Conco- Val Biancoia
Long. 0° 49' 57"
Lat. 45° 49' 38"
Quota 1178 m.
Svil. 23 m.
Disl. -15

Per poter esplorare questa cavità, che dista pochissimi metri dalla precedente è stato necessario disostruirne l'ingresso. Dopo aver sceso uno stretto pozzetto la cavità si esaurisce in un modesto sistema di vani sovrapposti.

BUSO DEL COPERTON 3275 VVI
Conco - Val Moltrina
Long. 0° 50' 36"
Lat. 45° 48' 20"
Quota 780 m.
Svil. 11 m.
Disl. -3

Grotta di piccole dimensioni che si apre all'interno di una cava abbandonata. Sul fondo è presente un deposito di immondizie.

GROTTA DEI LIVELLI 3277 VVI
Lugo Vicentino - Livelli
Long. -
Lat. -
Quota 807 m.
Svil. 6 m.
Disl. -3

Piccola cavità che si apre nei pressi del più interessante Buso del Basso.

GROTTA ROSA 3278 VVI
Lugo Vic. - M. Tena
Long. 0° 54' 45"
Lat. 45° 47' 12"
Quota 700 m.
Svil. 8 m.
Disl. +5

Grotticella che si sviluppa lungo un camino che nella sua parte inferiore è venuto alla luce sbucando sulla parete rocciosa di una valle.

GROTTA N. 1 DELLA ROSSINGROBA 3280 VVI
Lusiana - Rossingroba
Long. 0° 54' 01"
Lat. 45° 48' 39"
Quota 1275 m.
Svil. 10 m.
Disl. +2/-2

Cavità situata nei bordi di una dolina costituita da una serie di vani in un ambiente di crollo.

GROTTA N. 2 DELLA ROSSINGROBA 3281 VVI
Lusiana - Rossingroba VVI
Long. 0° 54' 01"
Lat. 45° 48' 39 "
Quota 1275 m.
Svil. 14 m.
Disl. -5

Cavità vicinissima alla precedente e pressoché simile.

OBA OBA LOCH 3283 VVI
Lusiana - Granezza di Gallio
Long. 0° 54' 26"
Lat. 45° 49' 44"
Quota 1226 m.
Svil. 20 m.
Disl. -13

La cavità si apre nelle vicinanze della strada di Granezza di Gallio lungo le pendici del Monte Gusella. Si presenta tramite un ingresso rotondeggiante che immette in un modesto pozzo. Sul fondo, piuttosto stretto ed allungato un deposito detritico chiude ogni possibile prosecuzione.

BUSO DEL PUSTERNO 3285 VVI
Lusiana - M. Bertiaga
Long. 0° 52' 25"
Lat. 45° 49' 31 "
Quota 1300 m.
Svil. 22 m.
Disl. -8

Semplice cavità adattata durante la prima Guerra mondiale ad usi bellici.

SUUR-TZA-LOCH 3286 VVI
Lusiana - M. Bertiaga
Long. 0° 52' 25"
Lat. 45° 49' 30"
Quota 1302 m.
Svil. 16 m.
Disl. -9

Pozzetto con piccolo vano finale.

BUSO DI MALGA BERTIAGA 3287
Lusiana - M. BertiagaLong.
0° 52' 21"
Lat. 45° 49' 17"
Quota 1348 m.
Svil. 14 m.
Disl. -11

Interessante cavità che purtroppo è chiusa sul fondo da una notevole quantità di rifiuti.

BUSO DELLA RACCHETTA 3289 VVI
Lusiana - Fornasa
Long. 0° 53' 28"
Lat. 45° 48' 08"
Quota 1010 m.
Svil. 19 m.
Disl. -7

Grotta di modeste dimensioni dotata di due ingressi di cui uno superiore ed uno inferiore.

BUSO DELLA DISCESA 3290 VVI
Lusiana - Cogole
Long. 0° 51' 32"
Lat. 45° 48' 38"
Quota 952 m.
Svil. 9 m.
Disl. -6

Pozzetto profondo circa sei metri con fondo occupato da un grosso masso.

BUSO DI MEZZO 3291 VVI
Lusiana - Cogole
Long. 0° 51' 35"
Lat. 45° 48' 40"
Quota 995 m.
Svil. 9 m.
Disl. -5

Cavità che si apre nei pressi di un campo solcato impostato lungo una piccola spaccatura.

BUSO ALTO 3292 VVI
Lusiana - Cogole
Long. 0° 51' 35"
Lat. 45° 48' 41"
Quota 1006 m.
Svil. 9 m.
Disl. -3
Pozzetto di piccole dimensioni con fondo occupato da frana.

I LABIOLI N.1- 3293 VVI
Lusiana - Labioli
Long. 0° 52' 52"
Lat. 45° 48' 20"
Quota 993 m.
Svil. 19 m.
Disl. -6

Spaccatura abbastanza ampia che si trova all'interno di un campo solcato, sul lato W un pertugio sembra dare adito a qualche prosecuzione.

I LABIOLI N. 2- 3294 VVI
Lusiana - Labioli
Long. 0° 52' 52"
Lat. 48° 48' 20"
Quota 993 m.
Svil. 13 m.
Disl. -3

Grotta più semplice ma molto simile alla precedente.

LA COGOLA 3295 VVI
Lusiana - Val Busafonda
Long. 0° 51' 35"
Lat. 45° 48' 48"
Quota 993 m.
Svil. 26 m.
Disl. +5/-5

Grotta interessantissima e complessa costituita da una serie di vani sovrapposti in un ambiente in parte di crollo. Esplorazioni recenti hanno permesso di accedere a nuovi ambienti.

BUSO DELLA VIPERA 3296 VVI
Lusiana - Strada militare
Long. 0° 51' 43"
Lat. 45° 48' 26"
Quota 874 m.
Svil. 7 m.
Disl. -3

Piccola cavità in parte ostruita nella costruzione della sovrastante strada.

GROTTA DEL ZALME 3297 VVI
Lusiana - Valle del Zalme
Long. 0° 53' 34"
Lat. 45° 47' 57"
Quota 943 m.
Svil. 6 m.
Disl. 0

Grotticella orizzontale piuttosto bassa che si esaurisce in un deposito di sabbia.

BUSO DELLA VOLPE 3298 VVI
Lusiana - Tesetta
Long. 0° 52' 06"
Lat. 45° 48' 14"
Quota 840 m.
Svil. 15 m.
Disl. -7

Pozzetto subito stretto che termina con un fondo abbastanza grande dove è presente una notevole quantità di ossa animali.

BUSO DELL'OFFICINA 3299 VVI
Lusiana - Pilastro
Long. 0° 52' 58"
Lat. 45° 46' 33"
Quota 720 m.
Svil. 8 m.
Disl. -6

La grotta è venuta alla luce durante dei lavori di scavo. L'ingresso si presenta sovrastato da un tubo di cemento che permette di raggiungere dopo qualche salto il pavimento della cavità costituito da materiale detritico. Tutta la grotta è interessata da un notevole fenomeno di litogenesi concrezionale.

GROTTA DELL'ORCO 3300 VVI
Lusiana - Brunelli
Long. 0° 53' 35"
Lat. 45° 46' 37"
Quota 525 m.
Svil. 19 m.
Disl. -1

Meandro di dimensioni ampie e regolari lungo una ventina di metri. Nella parte più interna alcuni massi, facilmente superabili, bloccano per il momento il percorso. Nella cavità sono stati intrapresi studi di carattere archeologico.

VORAGINE DELLA ROSSINGROBA 3279 VVI
Lusiana - Rossingroba
Long. 0° 54' 06"
Lat. 45° 48' 39"
Quota 1300 m.
Svil. 47 m.
Disl. -37

La cavità, che si trova sul lato destro della strada che porta al rifugio della Rossingroba, appena al di sotto di una vecchia cava di marmo abbandonata, è stata esplorata per la prima volta nel Luglio 1987. Essa si presenta con un ingresso abbastanza ampio, di forma grossolanamente rotondeggiante, sovrastato da alcuni massi. Dall'ingresso la voragine sprofonda in verticale per una quindicina di metri fino a trovare un ripiano ricoperto di terra. (Spit). Da questo punto la grotta scende regolare ancora per una ventina di metri fino ad arrivare su un pavimento formato da materiale litoclastico incoerente inframmezzato da dei tronchi ormai in stato di decomposizione. Per poter però raggiungere il fondo è necessario proseguire fino ad entrare in un fusoide comunicante e scendere in opposizione ancora per qualche metro fino a raggiungere la parte più profonda della voragine, posta a -37 metri.

BUSO DEL BASSO
Lugo Vic. - Livelli
Long. 0° 55' 18"
Lat. 45° 47' 17"
Quota 812 m.
Svil. 55 m.
Disl. -15

Il Buso del Basso è stato protagonista di una serie di fatti e circostanze che hanno segnato la storia più recente di queste montagne, quella della resistenza. Veniva infatti usato come nascondiglio dai partigiani per sfuggire ai rastrellamenti, grazie alla sua ubicazione alquanto impervia. Per questo motivo la sua individuazione ha richiesto numerosi sopralluoghi, anche con l'aiuto di guide locali, ma forse, dietro a tutte queste difficoltà, c'era anche una ragione ben precisa: nessuno, ex partigiano o no, gradiva svelarne l'esistenza.

La grotta si presenta con un ingresso che dà accesso ad un primo pozzetto profondo un paio di metri. Qui, una saletta sul cui pavimento è ben individuabile un deposito di ossa riferibile ad animali di grosse dimensioni, sembra precludere ulteriori prosecuzioni. Ad una più attenta analisi si può individuare a livello del pavimento un piccolo passaggio che immette subito sul soffitto di un ambiente abbastanza ampio. Discesa per qualche metro una piccola china detritica, si può proseguire lungo questo ambiente che assume oramai l'aspetto di una bel meandro alto circa 5 metri, con le pareti completamente ricoperte da colate concrezionali, fino a raggiungere il termine della parte percorribile della grotta. Infatti, in questo punto le colate assumono proporzioni veramente notevoli fino ad arrivare ad ostruire quasi completamente ogni passaggio, impedendo così, salvo grossi lavori di disostruzione, ulteriori prosecuzioni. La morfologia della cavità è interessante anche perché nell'area circostante essa è l'unico esempio di carsismo profondo conosciuto.

BUSO DELLA PUZZOLA
Lusiana - Labioli
Long. 0° 52' 42"
Lat. 45° 48' 17"
Quota 970 m.
Svil. 71 m.
Disl. -41

La cavità è situata sul lato orientale della "piana dei Labioli" che, assieme alla zona della Fornasa, va a formare una interessante piana sospesa lungo il crinale che dal monte Campantile scende fino alla valle dei Cavassi. L'ingresso, messo in evidenza dopo una serie di lavori di disostruzione, si apre ai margini di una dolina di discrete dimensioni. Dopo qualche metro da percorrere strisciando, si incontra un primo saltino profondo un paio di metri che dà subito su di un pozzo sprofondante per circa 30 metri. L'inizio di questo si presenta con una forma lenticolare molto allungata; la discesa si compie circa per metà contro la parete, dopo di che si scende nel vuoto fino alla base. A questo punto si possono ammirare stupendi fenomeni concrezionali, unici, in quanto mai riscontrati di simili in grotte della zona. Qualche altro passaggio, pure visitato, non sembra offrire sviluppi futuri.

KUJARLOCH 2891 VVI
Asiago - Granezza
Long. 0° 55' 45"
Lat. 45° 48' 53"
Quota 1280
Svil. 41
Disl. -35

Questa bella voragine è stata individuata nel 1986 su segnalazione di un malghese e nonostante la sua ubicazione sia abbastanza vicina alla strada, ci sono volute ben quattro battute prima che fosse localizzata. La cavità si sviluppa unicamente in un pozzo profondo una trentina di metri, tendente ad allargarsi verso il fondo il quale è costituito da materiale litoclastico che preclude ogni prosecuzione. Da notare che durante l'esplorazione è stato trovato all'interno uno scheletro pressoché intatto di capriolo.

BUSO DELLA NEVE DI GRANEZZA 3282 VVI
Lusiana - Granezza
Long. 0° 55' 27"
Lat. 45° 48' 30"
Quota 1260 m.
Svil. 46 m.
Disl. -27

Nonostante fosse conosciuto da tempo, stranamente, mai era stato rilevato. Esso è situato nelle vicinanze della malga in prossimità della strada e si presenta sotto forma di una grande spaccatura allungata. Tramite una china detritica, si può raggiungere il punto più profondo posto a -27 metri. In questa parte della cavità si può trovare in qualsiasi stagione, ad eccezione di qualche annata, un considerevole deposito di neve che un tempo veniva usata per scopi domestici dagli abitanti del circondario. Sempre nella parte più profonda è stato possibile penetrare in un ambiente secondario, diviso dal primo da un diaframma di roccia. Per il momento ulteriori prosecuzioni sono da escludere anche perché, un tempo, la cavità è stata usata come discarica per il materiale di risulta delle costruzioni delle vicine opere belliche.

BERTIAGALOCH N.13284 VVI
Lusiana - M. Bertiaga
Long. 0° 52' 16"
Lat. 45° 49' 29"
Quota 1300 m.
Svil. 124 m.
Disl. -45

La cavità si presenta con due ingressi ben distinti, uno verticale e uno orizzontale. Il primo, un pozzo profondo una decina di metri in parte allargato durante la Prima Guerra mondiale, immette in una sala di discrete dimensioni. In questo luogo si può arrivare più agevolmente però tramite il secondo ingresso, costituito da una galleria artificiale. Questa parte della grotta era usata durante la grande guerra per scopi bellici, infatti sono stati ritrovati numerosi reperti, inoltre la sala stessa era stata dotata di un pavimento di legno costituito da grossi tronchi. Proprio il cedimento di alcuni di essi causato dall'umidità che li ha marciti ha permesso di scendere ulteriormente lungo una ripida china detritica fino ad arrivare ad uno stretto passaggio, (buca da lettere) che in parte disostruito ha permesso di scendere in un ampio ambiente occupato in una sua parte da dei massi di frana che originano dei modesti passaggi labirintici. Sempre in questo luogo, nella parte più bassa è stato possibile proseguire ulteriormente percorrendo un'interessante spaccatura che dopo una decina di metri si abbassa e si restringe tanto da non permetterci di proseguire. Visto l'andamento e lo sviluppo che la cavità ha raggiunto fin qui sarebbe interessante condurre una campagna di scavo e quasi certamente ci potrebbero essere dei nuovi sviluppi.

S. Ronzani