fossetta
Buso del Giacomino e Buso del Loris
Partecipanti: Giacomino, Mus, Nino
Una settimana passa in fretta e siamo incolonnati lungo la strada della valle di Campomulo diretti al “Buso del Giacomino” in Fossetta. I tanti turisti che cercano il fresco delle quote più alte formano una lunga colonna che sullo sterrato alza un gran polverone che imbianca il ciglio della strada e le auto in fila indiana. La gran parte del traffico si dirige verso la zona dell’Ortigara e il tratto dopo il bivio Fossetta diventa scorrevole. Arrivati sul posto ci cambiamo e per prima cosa saliamo al nuovo pozzo trovato da Loris la settimana scorsa. Tra i tanti alberi abbattuti dalla tempesta Vaia, uno giace di traverso proprio sopra all’ingresso. Loris arma su di un albero vicino e rinvia su quello caduto sopra il pozzo. Poco sotto fraziona e scende seguito da Giacomino. Il pozzo sotto è bello ampio e scende per una ventina di metri Sul fondo scavano un po' e trovano un laminatoio da cui esce aria e dopo il quale si vede nero. Per entrare sarà necessario allargare, risalgono e torniamo al nostro obiettivo principale. Andiamo avanti decisi con lo scavo e vengono su quintali e quintali di detriti. Più si scende e più troviamo, oltre a sassi di ogni dimensione, una gran quantità di pietrisco che sembra il prodotto delle mine che hanno scavato le trincee vicine. Inizialmente si era costretti a scavare a testa in giù ma visto che sotto non si apre niente e che perciò la faccenda si fa lunga, oltre a scavare verso il basso decidiamo di andare giù larghi in modo da poter lavorare decentemente in piedi. Alla sera abbiamo scavato un pozzo profondo due metri e largo uno e mezzo fino a che stanchi e infreddoliti sospendiamo.
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