Le origini dell'Altopiano nel Museo dell'acqua

Le origini dell'Altopiano nel Museo dell'acqua

Domenica, 12 luglio 2009 - Il Giornale di Vicenza

L'allestimento "Bianco Nero Sotterraneo" è stato curato dal gruppo speleologico. Da Kaberlaba un percorso con grotte e pozze d'alpeggio

"Bianco Nero Sotterraneo". È il nome della mostra allestita al Museo dell'Acqua in località Kaberlaba ad Asiago e che rimarrà visitabile per tutta l'estate. Una mostra dedicata ai fondatori del Gruppo Speleologico "Settecomuni", gruppo nato nel 1948 in seguito al 1° Congresso Nazionale della Speleologia tenutasi ad Asiago e che aveva raccolto nel capoluogo altopianese alcune tra le principali figure di spicco della speleologia dell'epoca.

La mostra raccoglie non solo le attrezzature del tempo utilizzate, anche dal socio Mario Rigoni Stern, per esplorare alcune delle cavità più note dell'Altopiano ma anche reperti ritrovati nelle grotte e una nutrita documentazione fotografica dei primi coraggiosi che sono scesi nel sottoterra e dei luoghi da loro esplorati.

Il Museo dell'Acqua è appena stato inaugurato nella sua sede di Kaberlaba. Una sede scelta proprio per la sua collocazione in una zona ricca di testimonianze dell'operato dell'acqua, dei mezzi che l'uomo ha impiegato per raccoglierla e altre tracce di un ambiente tipicamente carsico come le città di rocce. Il percorso parte e arriva al Museo dell'Acqua sviluppandosi per qualche chilometro nell'ambiente circostante. Una piacevole passeggiata lungo la quale si incontrano campi solcati, pozze d'alpeggio, antiche pozze e grotte. Si incrocia persino una antica via usata per secoli dai pastori detta "pria dell'acqua".

Già all'esterno del museo si trova una pozza per l'alpeggio che raccoglie le acque piovane per dare da bere agli animali. La pozza costituisce un piccolo microcosmo a se stante rispetto all'ambiente circostante dove crescono piante e fiori diverse che nel pascolo adiacente dove si possono trovare insetti, tra cui libellule, e anche rane, presenza rara in un territorio tendenzialmente privo di acqua di superficie. Ci si inoltra poi per i boschi dove si incontrano la città di roccia creata dall'erosione idrica e campi solcati dall'erosione idrica. (a firma di Gerardo Rigoni)

«Dobbiamo promuovere la nostra risorsa»

Ricostruire un antico percorso dell'acqua e uno dei modi per focalizzare l'attenzione su una risorsa sempre più preziosa.

Il perché del museo e del percorso didattico lo spiega il presidente del gruppo Corrado Corradin. «L'acqua è indispensabile per la vita, per il popolamento di un territorio, lega l'uomo al suo ambiente e condiziona le sue scelte e le sue azioni. Il museo quindi

racconta l'Altopiano stesso, la sua storia, la sua economia, le sue vicende. Poi il percorso assieme al museo serve per promuovere una cultura dell'acqua come risorsa. L'acqua, pur essendo la risorsa più rinnovabile e più importante del nostro pianeta, sta acquisendo un valore sempre maggiore a causa del generale degrado della sua qualità a seguito dell'inquinamento. Anche nelle regioni umide l'acqua è divenuta un "bene" raro, non tanto in relazione alla quantità, ma alla qualità». Ecco che il percorso riveste dunque un alto valore simbolico. (a firma di Gerardo Rigoni)