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Niphargus al Tuar

Attività svolta Domenica, 07 Luglio 2013

Partecipanti: Elena, Mus, Nino

niphargus

Non torniamo al tuar da 2 settimane e a dire il vero sono stati 14 giorni in cui ho pensato spesso ai due meandri che io e Elena abbiamo fugacemente visto nell' entusiasmante ultima esplorazione.  Nonostante la prospettiva di una possibile nuova domenica col botto,siamo solo in tre, io Loris e Elena. La giornata è splendida e prima di entrare in grotta ci concediamo un panino con porchetta e maionese sdraiati al sole finalmente cocente di questa strana non estate.

Alle 10 entriamo in grotta, abbiamo 3 sacchi leggeri e in breve siamo sotto al P 20. Qui ci fermiamo una mezzoretta per allargare il meandro che da sul successivo P 10 che porta al fondo attuale. Facciamo come al solito un lavoro rapido ed efficace, riarmiamo e siamo tutti nel salone finale. Loris è qui per la prima volta e si guarda intorno estasiato. Diamo un occhio ai meandri e notiamo che l'aria esce da tutti e due, vanno tutti e due a est e sono tutti e due molto stretti.

Attacchiamo per primo quello di destra spostando alcuni grossi massi che ne ostruiscono l'ingresso. Notiamo che si approfondisce più rapidamente ma è veramente strettissimo  gia dopo due metri. Passiamo allora al secondo che è comunque largo non più di 10 cm. ma piu avanti sembra allargare. Questa grotta ci ha ormai abituati a concedersi molto lentamente per cui non ci perdiamo d'animo e incomincio a forare con l'hilti. Ho appena iniziato quando l'Elena  lancia un urlo:" Nino, ghe xe i niphargus". Mollo il trapano e corro verso il laghetto con la macchina fotografica. Elena estrae l'illuminatore e riusciamo a fotogra fare un bel gamberetto lungo oltre un cm. Lo avevamo cercato in questo stesso specchio d'acqua anche la volta scorsa ma senza successo. Siamo a circa -80 e quindi, considerando che l'ingresso è più o meno a quota 1220 ci sembra quasi incredibile trovare qui questi stupendi animaletti. D'altronde la grotta è ricca di vita ed Elena con il suo occhio da speleobiologa vede su di una parete tre esemplari di opilionidi dl genere Ischyropsalis che prontamente fotografiamo. Dopo un pò sempre l'Elena vede un secondo Niphargus, un pò più piccolo del precedente che nuota beato nella vascetta più grande. I Niphargus, in altopiano li avevamo visti solo in Giasara a -220, cioè a circa 700 m slm, a una quota decisamente più bassa. Dopo questa piacevole ed emozionante scoperta torniamo al nostro lavoro di scavo. Procediamo per altre quattro ore , tiriamo fuori una montagna di materiale avanzado per circa 3 metri quando alle 15 e 30 ci fermiamo per esaurimento delle batterie del trapano.. Oltre continua sempre piuttosto stretto ma in questa grotta abbiamo visto  e allargato di peggio.

Breve pausa-cioccolato e poi fuori  dove ci attende il sole stupendo che abbiamo lasciato al mattino. Siamo sporchi e affamati e dopo un panino andiamo al Lux per il tradizionale spritz. Mi dispiace per chi non c'era ma noi ci siamo divertiti; alla prossima.


Scritto da

Nino

Nino Socio G.S.S. dal 1972 (Socio Fondatore del G.S.S.)

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