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Ancora tu...arloch
Emozioni da vivere

Attività svolta Domenica, 23 Giugno 2013

Partecipanti: Elena, Nino

risalita

Al solito ritrovo alla Fina oggi ci ritroviamo solo io e Nino, ma dispiacere a parte per non poter condividere la domenica con tutti gli altri, non ci perdiamo certo d'animo e manteniamo il programma stabilito. Anzi, oggi Nino ha portato anche la borsa da rilievo. Chissà che non ci riesca di cominciare a fare qualche tiro di poligonale.

Come consuetudine non rinunciamo al buon macchiatone di Vittoria e prima di metterci sulla retta via recuperiamo anche un paio di panini pre-grotta con porchetta e maionese.

Cambiati, rifocillati e con i sacchi pronti, ancora una volta ci dirigiamo verso l'ingresso del Tuarloch, oggi particolarmente carichi di energia in vista delle nuove esplorazioni che immaginiamo attenderci.

Pur scendendo senza fretta, essendo solo 2 raggiungiamo in un batter d'occhio il ben noto meandro, che oggi, per la prima volta, percorriamo interamente senza "soste lavoro" ed è proprio il caso di dirlo…bel lavoro ragazzi!

Per fare le cose fatte bene prima di proseguire ci prendiamo il tempo per un paio di "ritocchi": mentre io, armata di trapano, faccio una bella tirolese per facilitare entrata e uscita dal pozzo, Nino toglie ancora un po' di materiale instabile lasciandolo cadere di sotto.

Siamo pronti e ancora una volta mi ritrovo a calarmi per prima nel pozzo, emozionata ancor più che domenica scorsa. Anche Nino non sta nella pelle e mentre scendo mi chiede più volte cosa vedo e quali sono le mie impressioni.

Corda facendo ne approfitto per fare ancora una po' di pulizia e sentire i sassi rimbombare sul fondo dove finalmente poco dopo giungo anch'io.

Mi sposto sulla sinistra e do il libera a Nino. Nella breve attesa decido di indagare sul buco nel pavimento intravisto l'altra volta. Provo subito a lanciare qualche sasso ed ecco un grido partire…"Nino, POZZOOOOOO!

Subito dopo anche Nino atterra con il suo inseparabile sacco trapano e corre a dare un'occhiata. Presi da una certa frenesia ci stacchiamo di dosso sacchi e sacchetti e ci lanciamo entusiasti nell'esplorazione decidendo di guardare bene tutt'attorno. E a quanto pare da vedere ce n'è….

Ci infiliamo in una finestra che da sul camino individuato la volta scorsa e…accipicchia che camino!!!! di fronte, poco sopra una grande finestra mostra altro buio da scoprire, mentre scendendo sulla sinistra vediamo l'acqua incanalarsi in un bel meandro che scopriremo poi immettersi nell'altro pozzo. Siamo quasi increduli di fronte a questi nuovi ambienti e l'euforia è alle stelle e tra continue esclamazioni del tipo "meraviglioso!", "incredibile!" e fantastico!", tentiamo di documentare il tutto con la macchina fotografica di Nino e il mio illuminatore.

Torniamo nella sala, diamo un'altra occhiata attorno e finalmente ci concentriamo sul pozzo. Spostato qualche sasso riesco subito a infilarmi dentro per buttare giù altro materiale. La situazione è subito chiara: non c' è nemmeno bisogno di disostruire, giusto il tempo di fare un po' di disaggio e si può subito scendere.

Stavolta è Nino ad approntare l'armo mentre io finisco di fare "pulizia". Da gran cavaliere Nino decide anche stavolta di lasciare a me l'onore di scendere per prima, raccomandandomi però di aspettarlo prima di "curiosare" attorno.

Ci abbassiamo così di altri 7/8 metri sempre lungo una colata scura che abbiamo osservato caratterizzare un po' tutti i pozzi visti fino ad ora e che qui si "tuffa" in una pozza d'acqua in cui sentivamo cadere i sassi.

Che dire…ci sembra che nessun aggettivo sia sufficiente per descrivere quanto bello ci sembra tutto questo…anche qui le dimensioni sono di tutto rispetto. Individuiamo subito su un lato un meandro da cui percepiamo arrivare una corrente d'aria e che vediamo essere la via dell'acqua. Nell'angolo in fondo notiamo un'altro, seppur stretto, meandro e di fronte ad esso una bellissima vaschetta concrezionata e un'altra bella colata sopra di essa.

E proprio sul bordo della vaschetta una macchiolina nera cattura di colpo la mia attenzione e mi fa esultare di gioia…dopo tanta attesa, come sospettato, vedo una coppia di diplopodi identici a quelli trovati sia in Abrisassi che al Buso Dea Giasara…perdindirindina!!!! Quante emozioni oggi…quasi troppe da condividere solo in due…

Immortaliamo il tutto con qualche foto, diamo un'occhiata all'ingresso del nuovo meandro e riprendiamo la via dell'uscita, già ansiosi di ritornare con gli altri in questi posti meravigliosi.

Il caldo sole che troviamo appena risaliti in superficie ci mette ancor più di buonumore e ne approfittiamo per cambiarci con calma e brindare a un'alta fantastica uscita in grotta per poi concludere la nostra speleo-giornata con un buon gelato da Monica.


Scritto da

Elena

Elena Socio G.S.S. dal 2007

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Commenti (2)

  • patao

    patao

    26 Giugno 2013 at 10:38 |
    Tutto ciò mi lascia incredibilmente sbalordito e meravigliato.
    Sono un pò invidioso ma son felice lo stesso!
    Tanto, prima o poi ci arrivo!!!!
    • Monica Ravagli

      Monica Ravagli

      02 Luglio 2013 at 13:42 |
      Il gelato non sara' stato emozionante come quello che avete visto in grotta , ma a me ha fatto molto piacere vedervi per darvelo( il gelato). Grazie Elena è emozionante anche leggere quello che avete visto ....prima o poi pure io lo vedrò

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