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COMPLESSO ABR SASSI
TRE GIORNI DI ESPLORAZIONI NELL'ABISSO

Attività svolta Venerdì, 09 Agosto 2019

Partecipanti: Elena, Jack

Tre giorni molto intensi al Complesso Abri Sassi per me e per Elena (soprannominati i “punteros” dal gruppo). La spedizione è stata preparata nei minimi particolari per portare a casa tanti risultati in un colpo solo! Partenza alle sette di mattina del venerdi’ con quattro sacchi pieni di materiale esplorativo, sacchi a pelo e mangiare per sopravvivere nel ventre della terra per ben tre giorni. Partiamo dopo aver fatto una buona colazione nel bar della Val Ceccona sperando che Elda, la proprietaria, ci porti fortuna con quel suo “valtri do si tutti matti” nel salutarci. Nel programma abbiamo anche in mente di fare alcune belle riprese per realizzare un nuovo documentario per cui ci fermiamo sul pozzo da 70 per filmarlo come si deve illuminandolo a dovere. Ci accorgiamo fin da subito che la grotta è molto bagnata e che l’acqua che scorre nelle zone attive è più abbondante del solito,ma senza dare un gran peso a questo fatto procediamo verso il nostro obbiettivo. Raggiungiamo il campo base a -340, non senza fatica, verso le 13.00 puntuali come un treno Svizzero. Sistemiamo le varie cose e ci scaldiamo con del the caldo e degli ottimi tortellini in brodo che ci tirano su il morale. Alle 14.30 siamo di nuovo fuori dalla tenda per raggiungere quota -400 e cominciare a rilevare la parte nuova di grotta scoperta negli ultimi due anni. Elena tira poligonali con il Distox mentre io disegno e nel nostro lento avanzare portiamo avanti corde e fissaggi per l’attacco al fondo del giorno dopo. Si sa che rilevare comporta tanta tanta pazienza anche se al giorno d’oggi la tecnologia ci aiuta molto in questo senso (grazie sig. Leica) Ci sentiamo anche fortunati perche’ dentro il lungo meadro frastagliato tira una bella arietta che insieme allala sabbia fine che abbiamo addosso aiuta ad asciugare le nostre tute fradice. Quando verso le 22.30 arriviamo al campo base praticamente siamo asciutti risparmiando così un cambio di vestiti. La serata la finiamo in allegria mangiandoci delle ottime polpette con le patate preparate da Elena e ci togliamo anche il lusso di berci una birra fresca che qua sotto ha un valore inestimabile (in montagna chi porta magna) Come due psicopatici prima di dormire ci guardiamo al cellulare il vecchio filmato realizzato nel 2017 e verso le 02.00 ci addormentiamo come due angioletti. La sveglia al campo suona presto ma sentiamo ancora addosso la stanchezza del giorno prima per cui ci muoviamo con estrema calma sapendo di avere davanti una giornata esplorativa. Partiamo di nuovo dal campo verso le 11.00 di sabato per portarci a -520. Dobbiamo ancora rilevare i restanti 60 metri di grotta , per poi finalmente cominciare ad armare il pozzo già visto l’anno scorso. Rinviamo il rilievo perché la voglia di esplorare ambienti nuovi è veramente tanta. Scendiamo il 60, però nell’aria c’è qualche cosa di inquietante. Il rumore di acqua è veramente forte e a 20 metri da vecchio fondo una cascata sull’ultimo tiro di corda impedisce la discesa. Facciamo dei ragionamenti, pensiamo anche di spostare l’armo fuori dall’acqua ma questa sembra essere veramente dappertutto… Sappiamo anche che più in basso c’è un nuovo arrivo da un altro ramo laterale per cui molto probabilmente nel nuovo pozzo l’acqua è ancora di più per cui forse non vale la pena rischiare e decidiamo di rinviare l’esplorazione alla prossima uscita. Optiamo per finire il rilievo ma il rumore assordante dell’acqua e la demoralizzazione che abbiamo addosso ci impediscono di portare avanti serenamente il lavoro per cui optiamo per il rientro al campo e così sia! Passiamo un'altra bella serata nella nostra tenda veramente molto ospitale. Il menu’ prevede della caprese, qualche polpettta avanzata la sera prima la solita birretta e tanto the caldo per ri idratare il nostro corpo. Domenica mattina, dopo aver sistemato il campo ripartiamo verso casa. Sopra il pozzo da 70, piacevolmente troviamo Alberto che da solo e per la prima volta ci è venuto incontro per recuperare qualche sacco, poco dopo anche Nino, Davide, Loris e Giacomino ci raggiungono così possiamo uscire dalla grotta facendo gli ultimi metri senza sacchi trasformando il tutto in una magnifica gita. Beh, sembra che questa volta la nostra spedizione sia stata un insuccesso. Comunque siamo riusciti a rilevare un bel po’ di metri di grotta, a capire che da adesso in poi per esplorare bisogna venire in periodi di “secca” e che non possiamo dal campo base andare avanti e indietro per due giorni perché si consumano un sacco di energie inutilmente.


Scritto da

Jack

Jack Socio G.S.S. dal 1990

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Commenti (1)

  • Elena Minuzzo

    Elena Minuzzo

    19 Agosto 2019 at 17:03 |
    Anche se non sono d'accordo con "l'insuccesso"...bell'articolo Jack

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