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Luglio 2010
Riassunto di tutta l'attività svolta nel luglio del 2010

Attività svolta Giovedì, 01 Luglio 2010

Domenica 11 luglio 2010 - "GIASARA"
Grande domenica questa, finalmente sapremo come è fatto il "Petit garcon"!
Io ci sono, così come Nino, Marco grande, Monica, Sandro e Michele Tommasi, ultimamente sempre con noi nelle uscite in Giasara.
In breve tempo siamo sopra al pozzo, decidiamo di fare ancora un po' di pulizia, diversi massi sono ancora là appesi al nulla e allora continuiamo con la pulizia. Tommasi instaura una lotta estenuante con uno di essi incastrato e dondolante tre metri più in basso della partenza. Impiega non poco per riuscire a liberarlo e lanciarlo nel vuoto ma alla fine esce vincitore da questa battaglia divenuta poi "questione di principio". Michele comincia la discesa del pozzo e dopo una ventina di metri si ferma a frazionare.
Dall'alto, seduti sul terrazzino che fa da partenza, guardando verso il basso vediamo la lucina di Michele che lavora infastidito dall'acqua che scende dalle pareti. Con me ho il termometro e misuro la temperatura della grotta nei pressi dell'ex-laghetto, dopo un'ora il responso, 9 gradi, niente male. Nino scende e raggiunge Michele, il tempo passa e il freddo comincia a farsi sentire. Sandro e Monica visti i tempi così lunghi salutano e risalgono in superficie, Marco grande attacca il discensore e giù per il pozzo, dopo un po' scendo anche io. Siamo tutti e tre fermi su una cengia a guardare Michele che sta faticando non poco per armare nel modo migliore. Siamo tutti sotto l'acqua, io ho un freddo incredibile e comincio a battere i denti, finalmente Michele parte e uno dopo l'altro scendiamo tutti fino alla base del pozzo profondo circa 60 metri. Michele, sceso per primo, è già andato a dare un occhiata e ci indica la via, una spaccatura lunga tre metri ci porta dentro al meandro che si rivelerà poi una grande spaccatura della roccia, guardando in su si capisce che è altissima e larga un paio di metri. La percorriamo per una ventina di metri e dobbiamo fare molta attenzione perché e viscidissima e si scivola, strano, arriviamo poi in uno stanzone che sfonda sulla sinistra, massi ovunque e un po' più avanti la sorpresa, un altro pozzo, ad occhio e croce profondo 20 metri. Esultiamo e Nino prende subito in mano il trapano e comincia ad armare; Michele e Marco lo aiutano e in breve tempo siamo sul nuovo fondo. Il freddo sembra essere sparito, l'acqua no, scende dappertutto anche sotto questo nuovo pozzo, gli apporti continuano ad aumentare di numero e la frattura in quel punto è larga più di 5 metri; guardando in alto si vedono due massi perfettamente quadrati incastrati e fa una certa impressione passarci sotto. Sul fondo della spaccatura la nuova buona sorpresa, si vede un altro pozzetto ma aimè, la corda è finita e non ci resta altro da fare che girare i tacchi e tornarcene a casa. Marco risale per primo il "Petit garcon" e a circa 10 metri di altezza pianta un altro fix perché si accorge che la corda sfregava per bene sulla roccia, parte e noi, uno alla volta, su fino a guadagnare l'uscita. Anche oggi la giornata é stata memorabile, la Giasara è sempre più bella e questa cosa va festeggiata: una volta a casa si va tutti al Kubelek dove per l'occasione siamo raggiunti da tutta la famiglia Ronzani, da Walli e dalla Cia del Nino. Costata per tutti e poi a nanna!


Domenica 21 luglio 2010 - "GIASARA"
Ancora una volta " tradisco " i miei compagni di avventura speleologica, questa volta con i miei classe del '69 abbiamo organizzato il solito fine settimana di festa a cui non posso mancare, per cui a malincuore, mi perdo anche questa uscita esplorativa e quello che scriverò di seguito è frutto della narrazione di Nino.
Oggi, con Nino e Monica sono arrivati a dare aiuto dalla pianura, il solito Tommasi accompagnato da Buba. I "fantastici 4" scendono la Giasara e dopo un breve consulto, decidono di dare una sistematica agli armi del "Petit Garcon". Questo pozzo è un po' strano, il classico "panciuto" in cui la corda tocca in diversi punti, acqua che scende dappertutto, spuntoni e sassi in bilico che potrebbero cadere da un momento all'altro. A scendere per primo, Buba, che essendo la sua prima volta in Giasara, ha una visione diversa del pozzo e comincia a spostare un po' di attacchi, oggi l'acqua che scende è particolarmente copiosa e così può anche capire meglio dove spostarsi per allontanarsi il più possibile dagli schizzi. Una volta raggiunta la base del pozzo fa scendere anche gli altri e insieme si spostano verso il pozzetto finale (attualmente). Arriva anche Moreno che si unisce al gruppo, decidono di spostare la partenza del pozzetto da 20 che sembra essere fatto su un masso un po' troppo frastagliato, Nino pianta circa 4 fix per risolvere il problema, ma alla fine non è ancora soddisfatto e torna sui suoi passi, poi si vedrà. Con loro hanno corda e fix in abbondanza, Nino ha anche il nuovo trapano Bosch super-leggero personale e lo sta testando nel migliore dei modi. Armano e scendono anche il pozzo rimasto inesplorato la volta precedente e una volta scesi faticano non poco a trovare la via buona in mezzo a dei grossi massi, ma alla fine ci riescono, (questo è quello che mi sembra di avere capito), e ancora una volta aspettano il resto della truppa per andare avanti.


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Buso della Giasara

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