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FALBALA' LA GROTTA CHE VA'

Attività svolta Domenica, 20 Settembre 2015

Partecipanti: Elena, Jack, Mus, Nino

NIPHARGUS_CON_TANA
BESTIA__N_2

Incredibile!!! Nell’esplorazione di oggi, si unisce al solito trio anche Loris che ultimamente ha un po’ “snobbato” il gruppo (troppi impegni). Probabilmente, il vecchietto numero 2 (Nino è il numero 1), ha sentito della nostra attività frenetica al Falbalà e vuole essere partecipe della scoperta. A dire il vero è riuscito a liberarsi per solo mezza giornata, ma visto che anche Nino deve rientrare presto a baita, facciamo due macchine per poter lasciare a noi “liberi” la gioia dell’esplorazione. Loris, si da subito da fare e comincia la disostruzione della curva che aveva fermato la nostra avanzata la volta precedente e in meno di mezzora di lavoro riesce a passare. Noi, appollaiati nelle retrovie lo sentiamo lanciare espressioni di gioia e uno alla volta, sensa esitazioni, lo seguiamo. Il passaggio è al limite ma in qualche modo tutti e quattro riusciamo ad infilarci e a percorrere una decina di metri di nuovo meandro che diventa sempre più largo e agevole. Arriviamo in una micro-stanzetta dove il meandro sembra alzarsi ed una nuova colata di calcite, ci impedisce di passare. Ci riorganizziamo, Nino e Loris dicono di voler rientrare e ci consigliano di allargare per bene il passaggio appena percorso lasciandoci però anche carta bianca sul da farsi. Io ed Elena non abbiamo dubbi: si va avanti curiosi di sapere dove va la grotta. Recuperiamo tutto il materiale e con qualche colpo ben piazzato riusciamo ad andare oltre. Due metri alti, strettoia verso il basso e via dritti per altri otto metri fino ad entrare alla base di un camino alto una decina di metri (arrampicabile) e una altra colata che chiude il meandro ancora una volta. E’ proprio una bella giornata esplorativa e la grotta, che all’inizio si presentava sempre asciutta anche dopo diverse giornate di pioggia, comincia ad essere bagnata e presenta sul fondo delle bellissime vasche d’acqua limpida e affascinante. Non perdiamo così l’occasione per metterci alla ricerca di fauna ipogea e, baciati dalla fortuna, riusciamo a trovare due Niphargus con addirittura la tana, cosa che non avevamo mai visto prima. Ci mettiamo di impegno e riusciamo anche a fotografare i due esemplari e visto che sembra sia la giornata giusta, troviamo un altro “personaggio” (Elena scusa ma non ricordo il nome) che immortaliamo subito con la fotocamera. Non demordiamo nemmeno nell’esplorazione, riapriamo il terzo cantiere della giornata e allarghiamo quel che basta la strettoia e dopo un oretta di lavoro siamo di nuovo nel meandro che va. La gioia però dura poco perche’ davanti a noi il passaggio è completamete tappato da delle meravigliose concrezioni che non ci lasciano nessuna speranza di proseguire. In alto, un buchetto da cui soffia fortissima l’aria e lungo parecchi metri ci fa desistere definitivamente. Proviamo a risalire il camino sperando di trovare una via diversa ma non veniamo accontentati. Usciamo bagnati come dei pulcini, doppio spritz per festeggiare la giornata in Val Ceccona e poi a casa!


Scritto da

Jack

Jack Socio G.S.S. dal 1990

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