GHELPACKLOCH
GIU' PER IL POZZO, A SINISTRA
Partecipanti: Elena, Jack, Nino
La partenza del pozzo del Ghelpackloch è armata, la corda è li che ci aspetta da una settimana e noi, come promesso, ritorniamo in questa bella grotta!
Loris non c’è, un emergenza del soccorso alpino lo impegna nella ricerca di qualche “fungarolo” disperso nei boschi dell’Altopiano, Nino che non doveva esserci si presenta all’appuntamento a casa mia.
Prepariamo tutto (anzi, Nino prepara tutto) materiale, panini, caffè e via verso la grotta.
Elena scende e fraziona la discesa spostando la calata sulla sinistra (l’altra volta eravamo scesi giu’ dritti).
In breve siamo tutti sul quasi fondo, dico quasi visto che dalla cengia su cui siamo partono ben tre pozzetti che portano tutti nel grande meandro sottostante.
In alto scorgo un meandro che sembra essere inesplorato; sul rilievo che abbiamo con noi è segnato con un bel punto di domanda. Con i nostri materiali da disostruzione basterebbe poco per passare la strettoia che limita l’accesso ma, c’è un ma: non abbiamo con noi il materiale!
Imprecazioni inutili se ne volano al cielo ma poco serve!
Provo con la sola mazzetta e in qualche modo riesco ad aprire un varco in cui, l’esile Elena riesce quasi ad infilarsi e fare un analisi di questa nuova parte di grotta.
Sconsolati ritorniamo a casa lasciando armato tutto!
Sarà qui la via giusta della grotta???
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