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GHELPACKLOCH
LA DISCESA DEL POZZO

Attività svolta Domenica, 29 Luglio 2018

Partecipanti: Elena, Giacomino, Jack, Mus, Nino

LA_PARTENZA_DEL_POZZO
ULTIMO_FRAZIONAMENTO

Domenica è sempre domenica e come ogni domenica anche questa domenica il gruppo Speleo Settecomuni si inventa una nuova uscita esplorativa. Messa così sembra l’autoproclamazione di un Gruppo Super-attivo però se penso a giovedì sera che ci siamo trovati per andare in grotta, preparato il materiale, fatto i panini, mangiato i panini, arrivati in macchina fino a pochi metri dal Ghelpackloch per poi decidere di rintanarci in sede in via Francesco Baracca a mangiare e bere …beh….. !!! Beh, anche mangiare e bere rientra nel nostro “statuto” però oggi no, oggi al Ghelpackloch ci diamo da fare e rientriamo alla grande nella categoria dei super-attivi. Siamo in 5 e il piano d’azione è già bello che deciso: io ed Elena davanti a demolire un masso sopra il pozzo per poi armarlo, Nino, Loris e Giacomino dietro nel meandro ad allargare il più possibile. Il masso se ne va nel giro di mezzora, subito dopo Elena arma la discesa, io faccio il garzone di bottega e passo alla maestra la “roba da armo”. Il pozzo è bello e maestoso; dopo 5 metri di discesa si divide in due, i ricordi del passato non riaffiorano per cui decidiamo di scendere in verticale. Venti metri più sotto un frazionamento, poi un altro per finire dentro un gran meandro lungo parecchi metri. Alla fine del meandro una strettoia con diversi sassi intorno, segno inequivocabile del nostro “antico passaggio”. A occhio, per me è stretto per cui faccio accomodare Elena che si fa scivolare dentro, io tolgo l’imbrago e applicando lo stile supposta la seguo. Avanziamo sullo stretto fino ad arrivare in una saletta di crollo, io c’ero già stato ma me la ricordavo più grande. Qui si erano fermate le esplorazioni e capisco il perché. Impossibile improntare qualsiasi tipo di lavoro perché c’è un grande rischio che tutto crolli da un momento all’altro. Per curiosità provo a spostare qualche sasso sul pavimento inseguendo l’aria che soffia tra i massi (non tanta aria) ma non intravedo nulla di interessante. Risaliamo il pozzo disarmando gli armi bassi. Sopra la squadra disostruttori ha fatto un gran bel lavoro, la prossima volta scenderemo il pozzo dall’altra parte e magari diamo un occhiata al meandro in alto con la speranza (sempre quela) di trovare una nuova via in questa fantastica grotta. Per finire la giornata ci spostiamo al Museo dell’acqua dove è in programma la presentazione di un libro: “Ezzelino” dello scrittore Roberto Frison! Per due ore l’autore ci intrattiene e ci diverte, nel libro si parla anche di grotte, caverne, orchi e sanguinelli…..di roba nostra, insomma!


Scritto da

Jack

Jack Socio G.S.S. dal 1990

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