Roga Bisa
buso dei ricordi e nuova grotta
Partecipanti: Mus, Nino
Approfittiamo di una domenica in cui non si va in grotta per andare a cercare il “Buso dei ricordi”. Siamo io e il mio vecchio amico Loris, lasciamo l’auto al divieto della Roga bisa e imbocchiamo la stradina che sale verso il grande spiazzo. L’ingresso, che non conosciamo, mi è stato indicato dal Giovanni Dal Sasso Tonin che di mestiere fa il boscaiolo e frequentando spesso la zona, lo conosce. Salendo verso la Roga Bisa, giunti al primo tornate che gira a sinistra, prendiamo un ripido “stroso” che devia verso destra per andare a cercare, visto che siamo di strada, un grande sprofondo che mi è stato segnalato da mio fratello Franco, guardia boschi comunale. Giriamo in zona per una buona mezzora e poi quasi casualmente ci caschiamo quasi dentro arrivandoci da sopra. Si tratta di un grosso sprofondo largo una decina di metri, lungo una quindicina e profondo altrettanto. Da un lato si può scendere a piedi e si spostiamo sul fondo a cercare eventuali prosecuzioni. Spostiamo un po’ di sassi nei punti che ci sembrano interessanti ma la frana che occupa il fondo è enorme. Torneremo a rilevare e placchettare. Ci spostiamo a est attraverso il bosco fino ad arrivare allo spiazzo. Da qui, seguendo le indicazioni di Giovanni ci mettiamo alla ricerca del nostro obiettivo iniziale. Giriamo per un po’ senza trovare niente e così, visto che c’è segnale, chiamo Giovanni e col telefonino in mano, arriviamo finalmente al buso. Si apre lungo un sentiero con un bell’ingresso circolare di circa un metro di diametro ad una cinquantina di metri dallo spiazzo. Buttiamo giù qualche sasso, il pozzo, dal rilievo fatto nel 1989 ,dovrebbe essere profondo 14 metri. Soddisfatti giriamo ancora un pò per il bosco e poi torniamo verso la macchina. Ci ripromettiamo che quando torneremo per placchettarlo scenderemo a dare un’occhiata al fondo.
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