il meandro ritrovato
grottina del piero
Partecipanti: Giacomino, Mus, Nino
Tempo fa, dopo aver controllato il rilievo sul catasto del GSS ,io Loris e Giacomino ci eravamo messi alla ricerca di questa grotta rilevata proprio da Loris e Corrado nel lontano 1985. Dal rilievo sembrava trattarsi di un meandro lungo 25 metri per 7 di profondità. Le prime due battute alla ricerca della grotta non portarono a nulla ma al terzo tentativo Loris riesce ad individuarla. Ed eccoci qui. Sopra all’ingresso, un piccolo cippo marmoreo ci ricorda una storia che abbiamo sentito tante volte fin da piccoli. Qui infatti si nascondevano dai rastrellamenti dei fascisti tre fratelli abitanti nella vicina contrada Poslen. Il loro padre quando aveva sentore di un pericolo si metteva a battere vigorosamente il ferro sull’incudine e questo era il segnale per i figli di calarsi velocemente nella grotta. La scritta sul cippo recita così: “Qui si salvarono Mosele Giacomo, Mosele Placido, Mosele Guido. 8 Gennaio 1944.” L’ingresso misura circa un metro per un metro e dà accesso ad un corridoio in pendenza che porta ad un saltino di un paio di metri. Ci troviamo in un bel meandro largo da uno a due metri e alto 4-5 e dalle morfologie presenti sembra di essere agli Abri Sassi. Poco più avanti un altro saltino di qualche metro ci abbassa fino al fondo della grotta. Sul pavimento, tra la frana, ci sono ancora i resti della scala a pioli che i partigiani usavano per scendere e che poi ritiravano al fondo. Risaliamo un camino che però va verso l’esterno e poi incominciamo a spostare un po’ di sassi dal punto in cui sembra infilarsi l’acqua quando piove. Spostiamo parecchio materiale ma il lavoro sembra impegnativo per cui dopo un po’ desistiamo ma torneremo.
Commenti (0)