GHELPACKLOCH ATTO QUINTO
CHI PERSEVERA GA VINTO
Partecipanti: Elena, Jack
Siamo in due gatti questa domenica, Elena ed io! All’avventura si sarebbe unito ben volentieri anche il saggio Nino che però si è slogato un polso qualche settimana fa proprio qui al Ghelpackloch.
La mattinata è fredda, mangiamo il solito panino farcito con massiccia insalata russa insieme a Nino che poi ci scorta fin sotto l’ingresso con la sua jeep. La grotta ci accoglie amorevolmente come sempre, temperatura e buio costante, proprio un amore!
Sostituiamo i moschettoni del pozzo con i maillon da 10, facciamo base a -20 e ci infiliamo tutti e due nel nostro cunicolo speranzoso!
La volta scorsa Giacomino era riuscito a vedere e sentire un pozzo passando appena tra le strette curve del meandro, oggi dovrebbe essere la volta buona!
Elena ormai è una disostruttrice incallita certificata e io la lascio volentieri infilarsi nello “stretto” per dare gli ultimi colpi mortali alle pareti. Io intanto faccio l’uomo delle “pulizie” e piano piano libero il cunicolo dai sassi.
L’unico inconveniente della giornata è il non avere con noi un orologio per cui tentiamo di tenere l’ora sfruttando il nostro orologio biologico ricordando che qualche anno fa erano venuti a recuperarci in Giasara perché, senza orologio, avevamo sbagliato di un paio di ore la stima effettiva del tempo.
In un paio d’ore di chirurgico lavoro siamo tutti e due affacciati sul nuovo pozzo: APPERO’ , gridiamo all’unisono, il pozzo ci appare subito bello e pieno di ottime possibilità in più l’aria che entra è tanta il che…..
Recuperiamo la corda e la borsa da armo e dopo una mezzoretta scendiamo nell’ignoto atterrando dopo una decina di metri sopra una grossa frana dove ad attenderci c’è un simpatico pipistrello penzolante e dietro una lama di roccia la continuazione del pozzo stimato in altri 15 metri!
Scendere o non scendere????
Alla fine decidiamo di gustarci la scoperta la prossima volta insieme al resto del gruppo perché la condivisione è sempre la scelta migliore!
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