Gli speleo del G.S.S.

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Gennaio 2010
Riassunto di tutta l'attività svolta nel gennaio del 2010

Attività svolta Venerdì, 01 Gennaio 2010

Ah... come passa il tempo!... Con che velocità!... In men che non si dica un anno vola e pare sempre che non si sia fatto nulla!!!
Per accorgersi che invece in un anno si fanno un sacco di cose, ho pensato di fare del 2010 un anno di cronaca, almeno per quel che riguarda la speleologia, attività che senza ombra di dubbio, fa parte della mia vita più che mai: la speleologia e le persone che insieme a me la vivono ogni giorno.
Mi sembra un bel ricordo per me e per gli altri e anche una bella cosa per fregare il tempo sempre più tiranno: farò la cronaca di un anno di esplorazioni, speriamo più che mai proficuo!


Mercoledì 6 Gennaio 2010 – BUSO DELLE ANGUANE
Un gruppetto guidato dal mitico Nino, (che ogni tanto ha le sue strambe idee), si reca al buso delle Anguane in quel di Crosara, scoperto dal gruppo di Bassano una ventina di anni orsono.
Il buco si apre sulla parete di una valle, quella di fronte Laverda, un meandro che si snoda verso monte per circa 200 metri con un paio di pozzetti sul finale e verso valle per 300 metri in un cunicolo pieno di concrezioni senza aria, almeno questa e' stata l'impressione di tutti.
Insieme a Nino c'era Renzo, Marco piccolo, Loris, Monica, Sandro e tutti i boce piccoli del gruppo Speleo giovanile che hanno girato in lungo e in largo il meandro.
Giovedì 7 Gennaio 2010
Ci troviamo in sede per la nostra riunione Speleo. Nino racconta del giorno della Befana alle Anguane e dice che stranamente ha perso giù per un pozzo il suo orologio da polso. Bisogna andarlo a recuperare al più presto. Si decide che domenica si torna in quel di Crosara con un pezzo di corda per scendere il "pozzo dell'orologio..."
Domenica 10 Gennaio ore 9.00
Ritrovo a casa mia. Il gruppo è formato da me, Nino, Renzo, Monica, Marco piccolo. Partiamo con due macchine e andiamo alle Anguane. Finalmente una giornata splendida, ma l'aria è moto fresca.
Arrivati nella valle parcheggiamo e ci mettiamo al sole a cambiarci; si ride, si scherza e poi via... in poco tempo ci troviamo davanti l'ingresso della grotta: bella e "figo" che la valle, formandosi abbia aperto un varco a questo bel meandro! Appena entrati prendiamo subito il ramo di sinistra, dobbiamo pur sempre recuperare l'orologio di Nino e poi l'altra volta i miei compagni non avevano sceso il pozzo ed erano curiosi di come fosse fatta quella parte di cavità.
Dopo un po' il meandro cambia volto e si arriva in uno stanzone-laminatoio abbastanza grande, da qui ci si infila in una strettoia dove i Bassanesi devono aver scavato un bel po' per passare e si arriva in un'altra stanzetta dove si apre un bel pozzetto di una decina di metri. Nino scende e recupera il suo orologio, noi lo seguiamo e andiamo a dare un occhiata a quella zona ancora a noi sconosciuta. Diamo un occhiata puntando anche al fattore "C", nella speranza di trovare quello che agli occhi dei Geo era sfuggito; non troviamo niente di particolare e torniamo indietro. Io ero curioso di vedere anche il meandro di destra che infatti è completamente diverso dall'altro: la grotta da questa parte risulta essere molto tortuosa... si sale,... si scende,... si striscia,... si ammirano tutte le belle concrezioni disseminate ovunque. Gli occhi si colmano di meraviglie.
Questa volta l'aria non sembra mancare, come la volta precedente e continuiamo ad avanzare anche quando i passaggi si fanno più stretti. Vogliamo proprio vedere come va a finire, ma il meandro sembra non avere fine, sembra sempre di essere arrivati in fondo e invece, si continua ancora; ad un certo punto però, dopo una curva secca a destra, la grotta stringe tantissimo e passare diventa impossibile, lo dimostrano anche i segni di scavo di chi ci ha preceduti. Guardando con il super-led sembra comunque esserci una speranza, lo diremo ai bassanesi ed intanto facciamo dietro front e torniamo a casa.


Lunedì 11 Gennaio 2010 verso sera
Gli amici del Geo non resistono partono alla volta delle Anguane per allargare la fessura in fondo. A spingerli subito là, una telefonata di Nino al Tommasi nella quale gli comunicava che la grotta, nel ramo di destra, sembra andare avanti. Geo parte, fa un manzo e poi scappa fuori per paura di rimanere senza aria in quel meandro soffocante.


Mercoledì 13 Gennaio 2010 - RIUNIONE PER MUSEO
Ci troviamo in casetta giù al consorzio e i discorsi che si fanno sono riferita al Museo dell'Acqua. Quest'ultimo resta chiuso qualche giorno e bisogna fare degli spostamenti nelle sale, si comincia a riparlare della sala del carsismo, ma per dire la verità non sappiamo ancora bene cosa fare: unica cosa certa è che la stanza da "occupare" è quella al piano terra. Ci si lascia con l'intento di ritrovarci tutti domenica mattina al museo e cominciare a fare quel che c'è da fare...


Giovedì 14 Gennaio 2010 - RIUNIONE SEDE
Altro che riunione! Da qualche giorno girava voce di una cenetta a base di piadine regalate dalla nostra amica Loretta di Imola. Alle 18.00, dopo il lavoro, io e Nino ci siamo trovati al consorzio e abbiamo comprato tutto il necessario; alle 20.30 eravamo tutti a tavola ad abbuffarci! Ottima idea quelle delle piadine... da rifare sicuramente!
Moreno ha allietato la serata con i suoi racconti di grotta vissuti, e ci ha invitati per domenica a fare un giro al Prestigio. Noi dobbiamo andare su al museo, ma Loris non ha mai visto quella meravigliosa grotta e pensa di accettare l'invito, famiglia permettendo.


Sabato 16 Gennaio 2010 - "BUSO DELLE ANGUANE"
Geo (Michele Tommasi) chiama, GSS (Nino) risponde.
Quelli del Geo vanno a dare un'altra occhiata al meandro di destra delle Anguane; provano ad allargare un po' la strada per facilitare la progressione.
Nino, Marco piccolo, Monica e Renzo decidono di andare a dare un occhiata e nel pomeriggio raggiungono i bassanesi. Renzo non ha il casco, allora Nino si sacrifica e lascia entrare i giovani che poco dopo trovano i GEO che stanno allargando; la loro stazza e' notevole, faticano un poco a passare e allora....
Nel ritorno verso casa Nino si ricorda di un altro buco nelle vicinanze, sulla Tortima che scende a Bassano poco più avanti di un tornante. Decidono di andare a dare un occhiata e, dopo molta fatica impiegata per trovarlo, constatano una considerevole fuoriuscita di aria; nascono quindi delle considerazioni, anche perché si trova in una zona molto interessante.
Notano una scritta nelle vicinanze: "G. R.".... Mah,...chissà cosa vorrà dire?!?!?!


Domenica 17 Gennaio 2010 - MUSEO DELL'ACQUA
La sera prima avevo messo la sveglia alle 8.30. Suona, ma il mio cervello si rifiuta di reagire, premo il bottone "smorsate" e mi giro dall'altra parte... Mi godo ancora qualche momento di letto, ma alla fine mi alzo e dopo un po' sono sul furgone del Steleta e vado su al museo dell'acqua, oggi c'è da fare.
Sono le nove passate e là trovo solo il Corradin che aspetta impaziente tutti gli altri. Caffè, giretto per le stanze per decidere sul da farsi e finalmente, dopo una mezzoretta, l'arrivo dei discepoli. Altro caffè, altro giretto per le stanze e via con i vari lavori.
Sistemiamo la vasca da bagno, il bidet ed il lavabo e ricreiamo un bellissimo bagno anni '30, da invidiare... Poi raggiungiamo la stanza del carsismo: dove mettiamo la roba della guerra??? Decidiamo di dividere in due la stanza e cominciamo ad immaginare come sarà la grotta artificiale che ricostruiremo là dentro.
Un occhiata al muro sopra la porta del bagno che si sta letteralmente scrostando, (probabilmente i lavori erano stati fatti con l'aspirazione inserita in un camino vecchio), e poi su a sistemare l'aula didattica.
Pranzo a base di panini, e poi di nuovo nella stanza del carsismo per spostare l'illuminazione, ogni tanto un caffè per il morale e alla fine decidiamo di andare a casa.
Ormai sono le 18.00


Giovedì 21 Gennaio 2010 - RIUNIONE IN SEDE
Alla faccia della riunione, erano anni che non vedevo gente così convinta, determinata, piena di idee per la domenica, l'entusiasmo invadeva la sede, figo! La prima decisione presa è stata quella di andare all'Ikea per prendere delle vetrine da portare su al museo, così si è pensato di chiedere in prestito un furgone. Naturalmente la richiesta è stata fatta sempre al Steleta (sponsor inconsapevole di speleo, scout e rispaar) e il sabato successivo si scende nel Mega magazzino.
Tornando a parlare di esplorazioni l'idea iniziale è stata quella di andare all'Obelix, finalmente, disarmare il 50 e il 30 e poi allargare il cunicolo iniziale che è veramente stretto.
Ma se c'è neve, come facciamo??? Si decide allora di cambiare posto: torniamo in Giasara e.... e cavolo... se c'è neve all'Obelix figurati in Giasara!!!! Ninoallora propone il Panoramix; sono anni che non mettiamo piede là dentro e forse è venuto il momento di tornaci, ora che in fatto di disostruzione siamo diventati dei veri Caterpillar che non fanno cilecca una sola volta. Sì! Adesso è la volta buona, andiamo e allarghiamo tutto, sperando sempre anche di avere un gran colpo di culo.
Le idee però continuano ad uscire: e se qualcuno scendesse giù agli Abri fin sopra al pozzo nella zona, dei camini, per sentire se si odono i rumori dei lavori nel Panoramix??? Ovazione da parte di tutti! L'idea se pur semplice, sembra fantastica: facciamo quattro conti e ci rendiamo conto che non siamo in numero sufficiente, anche se qualche minuto prima si era parlato di organizzare due squadre per il fine settimana per la discesa al Panoramix, perché un solo gruppo conta persone per questa grotta. Peccato.. va' beh.. sarà per la prossima volta, per il momento si và lì solamente a scavare.
Ora auguro una buona notte a tutti, ci vediamo domenica alle 9 a casa mia, e per quelli che vengono all'ikea ci vediamo sabato mattina verso le 8.00, sempre a casa mia.


Sabato 23 Gennaio 2010 - SI VA ALL'IKEA
Ottimo viene anche Nino, passa a prendermi alle 8.30, si va in lavanderia dalla Monica e si raccoglie anche lei e poi in magazzino dal Steleta a prendere il furgone e via verso Padova.
Arrivati lì troviamo subito le vetrinette, ma non riusciamo a capire le misure delle tendine. Dopo una mezz'ora siamo alle casse, paghiamo e per concludere in gloria la mattinata decidiamo di fermarci a mangiare le mitiche polpette del signor Ikea: facciamo un pranzo da signori e ce la caviamo con solo 30 euro. Si torna ad Asiago, scarichiamo la merce su al museo e poi, ognuno a casa sua.


Domenica 24 Gennaio 2010
Il ritrovo è a casa mia per le 9.00, nel frattempo scendo in garage alle 8.45 per preparare il materiale; ci sono 10 gradi sotto lo zero, sono vestito come un palombaro ed il freddo lo sento a malapena.
Il primo ad arrivare è Renzo con il suo pic-up 5 posti, decidiamo di caricare tutto da lui, siamo in 5: io, Renzo, Monica, Marco piccolo e Nino. A sorpresa arriva anche il Loris, non ha voglia di andare all'esercitazione del soccorso alpino sulla ricerca in valanga e vuole andare a fare un giro agli Abri Sassi. Ottimo, quello che volevamo fare si avvera. Si parte! Sono in macchina con Renzo e quando arriviamo su un curvone un chilometro prima di arrivare agli Abri, notiamo un buco, l'aria calda esce e si vede bene perché le temperature all'esterno sono basse, gli sbuffi di vapore sono proprio un bel segno. Lasciamo agli Abri, Loris, Renzo e Marco; arriva anche Sandro e ci rechiamo insieme giù al Panoramix. Allestiamo il "cantiere": gruppo elettrogeno, prolunghe, trapani e per l'occasione installiamo sull'ingresso un grosso ventilatore, nelle ultime esplorazioni giù non girava un filo di aria, il timore era che allargando il meandro il materiale avesse ostruito il passaggio dell'aria. Nino arma il pozzetto da 6 e scende, io accendo il ventilatore e sotto, il Baffo prova con il suo toscano infallibile, da dove esce l'aria. Da fuori si vede il fumo del toscano e se ne sente il suo profumo. Quando togliamo l'aspiratore ci rendiamo conto che l'aria esce forte anche senza l'ausilio del mezzo meccanico; beate le basse temperature che mettono in moto questi motti convettivi dell'aria. Siamo giù tutti e tre, Sandro dice che porterà a casa i bambini e ci raggiungerà più tardi, noi ci guardiamo attorno e decidiamo il piano d'attacco. Nino comincia ad allargare giù nel meandro, il materiale che si accumula sul fondo è tanto anche perché più si scende più bisogna allargare per lavorare meglio. Prendiamo un'altra decisione: bisogna allargare anche il meandrino iniziale, se dobbiamo tirare fuori il materiale da sotto bisogna farlo passare comodamente. Torniamo sui nostri passi e ricominciamo tutto daccapo e poi abbiamo pur sempre il nostro motto da portare avanti: "parchè contorcerse"? Lavoriamo come pazzi, Nino scava e passa tutto indietro, io e Monica scarichiamo il tutto sotto il pozzetto iniziale. In un paio di ore il meandrino è bello e pronto, si ritorna a lavorare più avanti. Non guardiamo in faccia nessuno e continuiamo a scavare, arriva in aiuto anche Sandro, il passamano diventa più agevole. Nino comincia a vedere qualche cosa, riesce a lanciare dei sassi centrando un esigua fessura. I sassi rimbalzano e poi si sente un tonfo, la grotta va avanti e siamo gasatissimi. Do il cambio a Nino, Monica continua a trasportare fuori materiale, Sandro deve andare a casa e così il produttivo passamano si ferma, Monica deve arrangiarsi e trasportarsi tutti i sassi fuori da sola, noi la consoliamo dicendo che così perderà un sacco di chili e acquisterà una siluette da invidia. Il buco aumenta sempre di più, l'aria aumenta, le pareti si allargano, l'emozione è alle stelle e siamo tutti concordi che la giornata è mitica. Sentiamo voci da fuori, sono i tre Speleo degli Abri, sono arrivati fin sotto i camini e ci danno una notizia incredibile: hanno sentito qualche cosa, forse i nostri lavori poco più sopra, l'adrenalina sale alle stelle. Loro vanno a casa noi decidiamo di andare avanti, oggi tutto va bene. Manca poco, ormai ci siamo, decidiamo di resistere un'altra settimana e di scendere nel meandro la prossima volta. Smantelliamo il cantiere e andiamo a mangiarci il meritato panino giù in sede Speleo, al caldo. Alla sera si esce a mangiare la pizza per festeggiare. La notizia della scoperta viene fatta girare a tutti.


Giovedì 28 Gennaio 2010 - RIUNIONE
Ci troviamo in sede, ma siamo in pochi, per di più io ho anche un forte mal di pancia e così decido di andare a casa, ma prima decidiamo di trovarci domenica mattina per andare al Panoramix. Nino insieme al Marco piccolo vanno su al museo dell'acqua dove ci sono anche Corrado e Jil che stanno montando le nuove vetrine.


Sabato 30 Gennaio - PANORAMIX
Sabato sera parto e vado con le ciaspe su al Dosso di Mezzo, là ci sono il Bepi e il Cioin che hanno invitato in malga i ragazzi che hanno fatto il secondo tempo con loro. Cena, canti, letto! Alle 8.00 mi sveglio, per tutta la notte c'è stato un vento tremendo, sembrava quasi che il tetto volasse via. Fuori ci sono 18 gradi sotto lo zero e il vento soffia ai 50 km orari. Parto in fretta perché devo raggiungere gli speleo giù al Panoramix.
Quando arrivo sono ancora fuori, tutto è pronto per sfondare l'ultimo diaframma e passare. Chissà che scoperta ci aspetta oggi! Per la grande occasione, è venuto su anche il Tommasi, c'è poi Nino, Loris, Monica, Marco piccolo. Scendiamo e cominciamo il lavoro. La fessura si allarga sempre di più, ma non riusciamo a passare subito, il preventivo fatto la settimana prima è stato troppo ottimistico e i tempi si allungano. Arriva anche Moreno, armato di punta e mazzetta e comincia subito ad allargare ancora di più il meandrino iniziale, intanto più sotto Nino dà gli ultimi colpi di grazia. Finalmente riesco ad infilarmi, la gioia però dura ben poco, il buco curva di 90 ° e stringe. Dobbiamo scavare ancora!!! Io sotto a martellare la roccia e Moreno sopra che continua la sua opera di distruzione; dopo un'ora di lavoro riesco ad infilarmi nuovamente nel meandro. Da fuori sembra allargarsi subito dopo, ma non è così: chiude praticamente subito, in più tutto il materiale di scavo è sceso giù e ha ulteriormente peggiorato la situazione. Sembra che a sinistra il buco continui e anche l'aria che esce non è per niente male, ma il lavoro da fare è tanto. Sono un po' amareggiato, cacchio! Ultimamente 'sti buchi non ci vogliono regalare emozioni! Studiamo meglio il meandro, guardando con occhio attento si ha l'impressione che il buco in realtà promette meglio in avanti, passando sopra. Moreno dopo qualche tentativo a vuoto riesce a lanciare un sasso attraverso una fessura e la speranza ritorna, il buco continua proprio là. Intanto giungono notizie che Nino si è fatto male ad una spalla, un sasso caduto dal pozzetto. Boh, speriamo non sia niente di grave! Facciamo qualche considerazione sul come muoverci, forse conviene "tappare" con delle travi il pozzetto sotto, tanto per salvaguardarci, e sfondare in avanti buttando tutto il materiale di scavo giù, casomai un domani, se cambiamo idea... Decidiamo di uscire, gli altri sono già fuori, Nino è preoccupato per il braccio che fa proprio male, ci fermiamo a bere un aperitivo in Val Ceccona, ancora idee sul da farsi e poi via, tutti a casa.


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