FALBALA' ANCORA QUA

E’ giovedì sera e siamo di nuovo qua io e Nino, più tardi, verso le 19.30 dovrebbe unirsi a noi anche la Chiaretta che appena finisce di lavorare si fionderà in grotta incuriosita dai nostri racconti esplorativi. Prima di portarci nel nuovo meandro rendiamo un poco più agibile la strada percorsa la settimana scorsa, in effetti alcuni passaggi sono veramente al limite e visto che siamo fiduciosi, decidiamo di allargare il meglio possibile. Alle 19 e 30 in punto arriva anche Chiaretta e aiutata da Nino si unisce alla comitiva e tutti insieme ci portiamo nella zona esplorativa in fondo al meandro. Impieghiamo veramente poco tempo ad eliminare un masso messo di traverso e invitiamo la nuova entrata ad infilarsi nell’ignoto speranzosi di trovare qualche cosa di interessante. Chiaretta si infila per un paio di metri e poi, sconsolata, ci dice che la grotta stringe di brutto (che sfortuna). Provo io e riesco a buttare il casco in avanti e con la luce vedo che comunque il meandro, anche se abbastanza stretto, continua e sembra allargare qualche metro più avanti. Come sempre, mettiamo in moto la macchina disostruttrice che c’è in noi e diamo inizio alle danze. Ad un certo punto sento un rumore strano provenire dal meandro, (prima o poi mi capiterà un faccia a faccia con il tasso) punto il faro e vedo un ghiro che si muove tranquillamente, di lui non avevamo notato nessuna traccia in precedenza e ci chiediamo da dove arrivasse. ( un altro ingresso???) La roccia del meandro sembra venire via molto facilmente però alle 21 abbiamo la riunione in sede per cui battiamo in ritirata! Questa volta niente spritz, c’è anche poco da festeggiare ma noi non ci perdiamo d’animo: al Falbalà si tornerà, troppa aria di abisso nell’aria!!!