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Alla ricerca della grotta perduta
valle del ghelpach

Attività svolta Domenica, 01 Dicembre 2019

Partecipanti: Elena, Nino
Altri partecipanti: Alberto

La settimana scorsa era una domenica di pioggia intensa e Giacomo, che non riesce a restare a casa, ne ha approfittato per andare con i suoi scout alla Loite Kuvala o Grotta del Popolo nella valle del Bisele. Dai racconti sentiti a suo tempo dai vecchi speleo del Gruppo Grotte Asiago, attivo negli anni 50, sapevamo che dall’altra parte della valle si apriva un’altra grotta proprio di fronte alla Loite. Noi non l’avevamo mai individuata, forse perché il periodo non era quello giusto e l’ingresso era mascherato dalla fitta vegetazione che per gran parte dell’anno ricopre i fianchi della valle. Domenica scorsa invece le condizioni erano ideali e Jek è riuscito a vedere e fotografare sia un grande ingresso proprio di fronte e alla stessa altezza della Loite mentre più in basso a destra si notava un bel meandro che buttava una cascata d’ acqua. Oggi, dopo una settimana esatta, io, Elena e Alberto ci avviamo verso la valle del Ghelpach per cercare un percorso che ci possa portare sopra alle grotte viste da Giacomo. Giunti in Volta Scura parcheggiamo vicino alla ex Salgea e imbocchiamo la stradina che scende a fianco della valle sulla sua sinistra orografica. La strada, che nessuno di noi ha mai percorso, segue l’andamento della valle correndo grossomodo parallela alla strada del Bisele. Ad un certo punto la strada diventa sentiero nel bosco. Dopo circa forse mezzo chilometro vediamo sopra di noi dei grandi affioramenti di rosso ammonitico, le cosiddette “città di roccia” e risaliamo il ripido pendio per andare a dare un’occhiata. Con nostra sorpresa vediamo che sulle pareti di roccia vi sono parecchi graffiti e incisioni rupestri tra cui una data (1791), varie croci e simboli solari e antropomorfi risalenti probabilmente al neolitico come quelli dei vicini siti archeologici di Sant’Antonle e della Romita che si trovano più a ovest dall’altra parte della valle. Alcuni graffiti sul versante sinistro della valle del Ghelpach erano stati trovati intorno al 1955 dal Gruppo Grotte Asiago che in seguito aveva effettuato i primi rilevamenti in collaborazione con le Università di Milano e Padova. Poi, in occasione del convegno sulle incisioni rupestri della Val d’Assa svoltosi in Altopiano nel 1996, le incisioni della sinistra Ghelpach erano state ritrovate e fotografate da Gianbattista Rigoni Stern. Le foto pubblicate sugli atti di quel convegno non corrispondono però a quelli che abbiamo visto noi. Forse si tratta di un sito diverso? Ci sarà più avanti nel tempo modo per verificare anche questo. Noi intanto proseguiamo lungo il ciglio della valle. Sotto di noi la forra del Ghelpach precipita per molte decine di metri e il sentiero, reso scivoloso dalla pioggia dei giorni passati passa pericolosamente vicino al baratro. Con molta attenzione avanziamo scrutando l’altro lato della valle alla ricerca della Grotta del Popolo. Vediamo intanto alcune aperture in parete, anche grandi e poi finalmente vediamo di fronte a la grande spaccatura col grande masso incastrato in alto. Grazie ai riferimenti che ci danno le foto fatte da Giacomo raggiungiamo con precisione il punto che sta sopra alla grotta che cerchiamo. Sporgendoci da un piccolo promontorio posto appena più a valle riusciamo a intravvederne l’ingresso una ventina di metri sotto di noi. La discesa sembra non presentare difficoltà, naturalmente armando in corda, e ci ripromettiamo di tornare nella prossima primavera. Vediamo che, poche decine di metri da noi, verso lo sbocco della valle del Ghelpach in Val D’assa, arriva una specie di mulattiera che salendo in po’ diventa una stradina percorsa dai trattori. Il percorso che abbiamo fatto per arrivare sin qui è stato lungo e difficoltoso e perciò decidiamo di seguire questa nuova via per vedere dove ci porterà. Camminiamo per quasi una buona mezzora per lo più in salita fino a sbucare a Treschè-Cesuna. Da questa strada riusciremo ad arrivare con un fuoristrada a qualche centinaio di metri dalla nuova grotta il che non è per niente male. Torniamo verso la macchina facendo una bella battuta tra le bellissime vallette e città di roccia che ci separano dalla Volta Scura felici per aver trovato quello che cercavamo.


Scritto da

Nino

Nino Socio G.S.S. dal 1972 (Socio Fondatore del G.S.S.)

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