Allarme falde, manca acqua: ma c'è un progetto regionale di gestione delle risorse

Allarme falde, manca acqua: ma c'è un progetto regionale di gestione delle risorse

Lunedì, 23 Aprile 2007 - Il Giornale di Vicenza

Un convegno affronta il problema delle sorgenti e del sistema idrico in calo. Sul fronte qualche novità

«Le sorgenti di pianura del Veneto danno acqua di buona qualità ma il prelievo nelle falde è superiore alla ricarica ed il sistema idrico denuncia un costante, preoccupante calo. La riprova inequivocabile la danno i fontanili inariditi. Il serbatoio della pianura è enorme e per una decina d'anni ancora potremo tirare avanti ma poi dovremo fare i conti con l'emergenza idrica». Il monito viene dal prof. Antonio Dal Prà, il geologo più autorevole in tema di acquiferi della Regione Veneto.

Lo studioso chiama in causa anche il dott. Lorenzo Altissimo, il direttore del Centro Idrico di Novoledo, costretto a prendere atto, senza poter far nulla, giorno dopo giorno del triste fenomeno dell'abbassamento della falda.

«Non è un problema di oggi - tuona Dal Prà - perché il fenomeno è in atto sin dal 1960 pertanto bisogna porre un freno agli utilizzi che oggi sono saliti a 400 litri giornalieri per ogni abitante della regione a fronte di un calo delle precipitazioni atmosferiche valutato in un 15% annuo. A Bassano del Grappa la falda è scesa di 8 metri ed identico tragico problema sempre sul Brenta a Friola a causa dei prelievi dissennati. Bisogna risparmiare e fare un uso più razionale di un bene sempre più prezioso e raro le acque sotterranee del Veneto non godono di buona salute».

Il convegno sulle acque sotterranee nella splendida dimora cinquecentesca a Belluno proprio sulle rive del Piave, aperto a studiosi ed amministratori del Veneto ha però mostrato che qualcosa si sta muovendo, uno sprazzo di luce in un futuro dalle tinte fosche. Il tema delle acque viene oggi affrontato in modo razionale e la prima seria analisi idrogeologica del Veneto ha portato al censimento di 2.300 sorgenti montane, pedemontane e collinari (520 nel territorio vicentino) rilevate tra il 2003 ed il 2006.

Un lavoro corposo, come ha spiegato Andrea Drago, direttore generale dell'ARPAV, che oggi permette di tenere sotto controllo costante una buona fetta di territorio attraverso un monitoraggio in continuo di 40 sorgenti primarie delle quali 10 nel vicentino e di individuare e combattere in tempi rapidi i fenomeni d'inquinamento.

Oltre il 50% della carne da macello italiana viene prodotta in Veneto e questa è già una spiegazione circa l'impatto della zootecnica su ambienti vulnerabili quali gli acquiferi. «Non è un quadro di grande preoccupazione - ha detto Drago - ma da tener presente per attuare uno sviluppo ecosostenibile che dovrebbero portare al dimezzamento circa sull'impiego di nitrati e di conseguenza anche dei capi di bestiame allevato». Da rivedere anche norme superate quali i soli 200 metri di rispetto attorno alla risorgiva per allargare la tutela al bacino idrografico a monte.

Il progetto regionale KATER di tutela della acque carsiche è in piena attuazione sull'altopiano dei Sette Comuni di Asiago perché negli ecosistemi carsici non c'è alcuna depurazione a differenze delle acque che transitano nelle piane alluvionali. Il benessere della nostra regione, hanno convenuto gl'intervenuti, deriva in massima parte dall'abbondanza e dalla facilità di accesso alle acque sotterranee.

Tra la Lessinia ed il Piave vengono prelevati dai circa 150.000 pozzi attivi oltre 100 metri cubi di acqua al secondo, un quantitativo troppo elevato che sta prosciugando le falde. È indispensabile un'azione di gestione delle risorse, il progetto SAMPAS, un monitoraggio ed una nuova presa di coscienza sul bene acqua inteso non solo come risorsa da sfruttare ma anche da risparmiare e tutelare.

Senz'acqua non c'è futuro, pertanto la conoscenza del territorio e delle sorgenti oggi divenuta realtà grazie al lavoro congiunto di enti pubblici, associazioni e soprattutto del volontariato (mondo speleologico) permette di comprendere meglio il ciclo dell'acqua, il suo chimismo e la valutazione delle risorse idriche per una gestione responsabile.

Giancarlo Marchetto