Gilberto Calandri: "Imperia 1982 - Asiago 1992"

Alpine Caves '92

Versione in lingua Italiana

Imperia 1982 - Asiago 1992: a dieci anni di distanza un nuovo Convegno sul carso di alta montagna: un ambiente che simboleggia un po' la speleologia moderna, espressione dl una profonda evoluzione tecnica e di un costante affinarsi della documentazione e della ricerca scientifica.

Proprio per fare il punto sull'evoluzione della speleologia alpina, dopo un decennio di eccezionali scoperte era nato ad Imperia, quasi ai piedi di uno dei massicci di alta quota più famosi ed in continua evoluzione esplorativa, il primo Convegno.

Alpine Caves 1992 mentre riprende questo ideale filo, come incontro di esperienze esplorative e dl verifica delle conoscenze vuole sottolineare anche il profondo legame affettivo ed emotivo che lo unisce al Convegno di Imperia svoltosi sotto l'immagine emblematica del Marguareis.

Sempre estremamente vivo è il ricordo della tragedia della Chiusetta, quasi un simbolo delle difficoltà, dei pericoli della speleologia alpina, ma anche della forza, dell'entusiasmo dei veri esploratori dei carsi di alta montagna, di quella sfida che si rinnova dietro l'esplorazione di un grande abisso e che è insieme grande gioco e Ideale di vita.

Di questo spirito, di questa speleologia Sergio Acquarone, Aldo Avanzini, Roberto Guiffrey, Marino Mercati, Luigi Ramella, Mauro Scagliarini, Stefano Sconfenza, Flavio Tesi, Paolo Valle, sono davvero l'immagine.

Luigi (Bob) Ramella per tutti ben rappresenta il senso vero della speleologia di alta montagna fatta dl costante applicazione a livello esplorativo (trascinatore delle esplorazioni verso la mitica congiunzione Labassa-Piaggia Bella), a livello organizzativo (era stato uno del pilastri dell'organizzazione del Convegno di Imperia), a livello di documentazione e ricerca (curava l'assemblaggio delle topografie di Labassa e collaborava alla raccolta del dati conoscitivi e scientifici in quei difficili ambienti).

Proprio rivedendo l'entusiasmo di Luigi, da cui permeava la speleologia intesa come parte tutt'altro che trascurabile della propria vita, (e che era condivisa dagli altri amici scomparsi) si può forse indicare come messaggio più coinvolgente di questa continuità da Imperia ad Asiago proiettata nel futuro, il proseguire sulla loro strada, fatta di lavoro costante e appassionato volto a tessere nuovi reticoli sotterranei attraverso esplorazioni intese come avventure entusiasmanti e come impegno a trasmettere agli altri senza pregiudizi e presunzioni, nuovi tasselli per la conoscenza e lo studio del carso alpino. E quanto pensavano e facevano. Andare avanti in questa direzione sarebbe il modo vero per ricordarli.


 

Versione in lingua Inglese

Imperia 1982 - Asiago 1992: ten years on another Conference on high mountain karsts; an environment that insome wayssymbolizes modem day speleology with its highly evolved techniques and the continuous improvements in its documentation and identific research.

The first conference was staged at Imperia almost at the feet of one of the most famous high altitude mountains in continual exploratory evolution in order to take a look at how far alpine speleology had progressed.

Alpine Karst 1992 while echoing this theme of comparison of experiences and acquired knowledge also places a great importance on the strong emotional lies that link it to the Imperia Conference conduded under the auspices of the emblematic Marguareis.

The memory of the tragedy At Chiusetta is still very vivid it being almost a symbol of the difficulties and dangers of alpine speleology but also of the strength of charader and enthusiasm of the dedicated explorers of high mountain karsts of the challenge that the exploration of a formidable abyss represents that is both a game and a way of life.

Sergio Acquarone Aldo Avanzini Roberto Guiffrey Marino Mercati Luigi Ramella Mauro Scagliarini Stefano Sconfenza Flavio Tesi Paolo Valle: these are the people who truly represent the true spirit of this speleology.

For everyone Luigi (Fob) Ramella represents the true ideal of high altitude speleology, with his constancy in exploration (leader of the famous exploration to find the Labassa-Piaggia Bella connection) as an organizer (he was one of the main stays of the organization of the Imperia Conference) and with his documentation and research (he was responsible for the compilation of the Labassa topographies and collaborated in the acquisition of scientifc and other data in those difficult environments).

Remembering Luigis enthusiasm for whom speleology took up much more than small part of his life (as he did with other absent friends) is probably the most involving message arising from the continuation from Imperia to Asiago and on into the future along the road of constant and passionate work to seard out new underground networks with explorations lived as great adventures and with the onus of communicating findings to others without prejudice or presumption for the benefit and knowledge of alpine karsts as a whole. That is what they did and thought. To carry on in this way would be the best way to remember them.