Lusiana si è rifatta viva

Loch '88 - '89 - Bollettino Interno

Nell'Altopiano, e non solo in campo speleologico, fin dagli anni '30 a sentir parlare di "Spaluga" balzava subito alla mente la grandiosa voragine che si apre in comune di Lusiana.

Inizia così una lunga tradizione che elegge all'unanimità la Spaluga di Lusiana come la voragine per eccellenza.

Successivamente, con l'avvento delle nuove tecniche di progressione ed anche grazie ad una rinnovata coscienza speleologica, la grande stagione della Spaluga comincia a decadere e la voragine a questo punto viene relegata al solo ruolo di palestra per qualche corso di speleologia o per qualche "visita domenicale" e con essa anche il nome di Lusiana comincia a perdere un poco alla volta il suo smalto.

Essendo stata Lusiana per tanto tempo alla ribalta, male le si addiceva essere nell'ombra e non volendo rinunciare alla posizione che si era naturalmente conquistata, si è rifatta viva a suon di "Abissi".

A coloro che più di altri hanno creduto nella potenzialità del suo territorio sta svelando ora i suoi segreti più intimi ed affascinanti.
Risale a tre anni fa la grande scoperta: il Complesso Abri-Sassi, un dedalo di pozzi e meandri esplorati finora per circa 400 metri di profondità e per uno sviluppo spaziale intorno ai 3000 metri.

Poco dopo ecco l'Obelix, la seconda importante scoperta, anche qui pozzi e meandri per una profondità di circa 300 metri e una lunghezza di 900 metri.
La più recente arrivava alla fine del 1989 e questa è la volta dell'Abisso Est, cavità già nota ed esplorata da tempo, fino ad una profondità di 90 metri. Qui, forzata una frana, pozzi inesplorati ci hanno atteso, per il momento, fino a -344 metri.

Visti gli sviluppi descritti, Lusiana può dunque tornare a ben figurare e a riconquistarsi quel ruolo di "primadonna" appartenutole durante gli splendori della Spaluga.

Le premesse ci sono.

S. Ronzani