Disostruzioni

Loch '88 - '89 - Bollettino Interno

Scavare, ormai, sembra diventato il nostro passatempo preferito. Una strana foga distruttrice si è impossessata di noi qualche anno fa e da allora, alla stregua di certe strane malattie tropicali, non ci ha più lasciati.

Molte sono state le grotte prese di mira dalla nostra furia devastatrice, alcune ci hanno resistito, per ora, altre fortunatamente, no.

Nel 1988, su un totale di 68 uscite ben 24 sono state dedicate alle disostruzioni e anche nell 1989 più o meno ci siamo mantenuti nella media con 20 disostruzioni su 55 uscite effettuate, il che vuol dire che una volta su tre siamo andati in grotta esclusivamente per scavare. Lo sforzo maggiore è stato profuso agli Abri Sassi per allargare le strettoie che vanno all'ingresso a -135. Segue poi Obelix e via via tutte le altre per un totale di 44 giornate durante le quali, come vedremo ci siamo alternati in 15 grotte diverse.

BUSO DEL FAGANELLO 1 uscita
Questa cavità si apre alle pendici del M. Bertiaga ed è stata per la prima volta esplorata negli anni 60 dalla XXX Ottobre di Trieste. Durante un'uscita di verifica del rilievo notiamo una probabile prosecuzione. Allarghiamo una stretta fessura a metà del meandro che conduce al fondo ed entriamo in un fusoide che porta ad un secondo ingresso non praticabile date le dimensioni ma che localizziamo poi all'esterno.

CASARA MAZZETTE 1 uscita
Ci viene segnalato, all'interno di una casara in località Mazzette, l'esistenza di un buco soffiante. Il buco c'è ma quando lo vediamo noi di aria non ce n'è. Proviamo comunque a disostruire ma dopo alcune ore desistiamo in quanto la fessura è strettissima e le prospettive di allargare in tempi accettabili sono poche.

BERTIAGALOCH 3 uscite
La grotta consisteva inizialmente in un unico pozzo collegato artificialmente ad una seconda uscita tramite una galleria bellica. Disostruendo alla base del pozzo, attraverso un breve scivolo, sbuchiamo alla sommità di un bel meandro che però dopo una ventina di metri si restringe e diventa impercorribile. Qui, forziamo la prima strettoia (2 domeniche di lavoro) ma dopo pochi metri ne troviamo un'altra che per il momento raffredda gli entusiasmi e ci fa desistere. La grotta viene portata da -26 a -45m.

ABRI SASSI 10 uscite
Allargare le strettoie dove non si passava con l'imbrago (molti non ci passavano neanche senza) si è rivelato un lavoro piuttosto lungo e dispendioso.

Ora, arrivare finoa-135m.,è tutta un'altra cosa ma non è ancora una passeggiata, basti pensare che un'eventuale barella non arriverebbe a -5.

BUSO DELLA PUZZOLA 1 uscita
Si allarga un piccolo foro (pochi cm.) che Sergio ha trovato sul fianco di una dolina. Oltre si scopre una scivolo che immette sudi un P41 stupendo e concrezionatissimo.

OBELIX 7 uscite
Nel 1988, la strettoia a-12m. che già l'anno precedente ci aveva fatto dannare l'anima, ci ha impegnati per ben 5 uscite. Altre due sono andate per la strettoia a -10Om., dopodiché la grotta va via liscia fino a -300.

BUSO DEL FAGARON 4 uscite
Questa cavità, non ancora catastata, misura attualmente solo un paio di metri di profondità. D'estate, soffia parecchio, ma la quantità di detriti da rimuovere è veramente tanta. Per ora, sono state portate su alcune tonnellate di sassi ma il lavoro si prospetta impegnativo. Inoltre aprendosi la grotta lungo il versante a monte della provinciale della Fratellanza e a meno di un metro di distanza dalla sede stradale si rende necessario trasportare altrove tutto il materiale estratto.

BUSO DELLA FEMMINA 2 uscite
Anche questa come altre di cui abbiamo parlato in precedenza, è una grotta nota da tempo essendo stata rilevata nel 1968 dal CS Proteo. Alla fine dell'Agosto '88, durante una visita alla cavità, proviamo a scavare in una saletta che si trova sul lato Nord e troviamo un P26 che praticamente ne raddop-pia la profondità, portandola -50m.

BUSO DEL PERCORSO VITA 1 uscita
Tentiamo di forzare una fessura sul fondo ma senza successo.

BUSA DELLA CALDERA 1 uscita
Questa bella grotta sub-orizzontale è stata esplorata negli anni 70 dal GSB di Longare. Qualche metro al di sotto del grande ingresso notiamo una stretta apertura soffiante (cm. 50 per 30) che allarghiamo ed entriamo in un meandrino tuttora in fase di disostruzione.

ABISSO EST 3 uscite
E' stata questa la disostruzione che con meno sforzo ha dato il maggior risultato. Dopo i lavori che ci hanno impegnati per tre giornate a -94m., siamo arrivati senza ulteriori problemi all'attuale strettoia a-344m.

BUSO STONAR-LESSI 1 uscita
L'ingresso di questa grotta è venuto alla luce durante i lavori di costruzione di una strada forestale nella località omonima. Ci fu segnalata da un abitante del luogo che ci garantì di aver sentito un forte rumore di scorrimento d'acqua proveniente dall'interno. Sul fondo del P10, molto bello e concrezionato, l'allargamento di un buchetto in parte ci ha portato alla scoperta di una saletta ricca di vaschette e di stalattiti ma nulla più.

BUSO DELLA GIASARA (BVC 3) 3 uscite
Esplorata e rilevata da noi parecchi anni or sono, questa grotta era poi stata dimenticata. Si tratta di un pozzetto che si apre all'interno di una piccola costruzione fatta con muri a secco ed il tetto fatto con sottili "lastre" di rosso ammonitico.I pastori della vicina malga la adibivano da tempo immemorabile a ghiacciaia dove mantenevano freschi acqua e formaggio. Dall'ingresso del pozzo, largo in origine pochi centimetri, usciva, a detta dei pastori, un sottile velo d'aria che manteneva costantemente fresco l'ambiente durante l'estate. In verità, sia ai tempi della prima esplorazione sia nel corso di alcuni sopraluoghi anche recenti, di aria non ne avevano mai sentita. Restava il fatto che le voci sentite a suo tempo qualche fondamento dovevano pur averlo per cui, vista anche la posizione dell'ingresso, non tanto distante dall'Obelix, torniamo decisi a verificare l'esistenza di eventuali prosecuzioni. Giunti vicino all'ingresso ci rendiamo subito conto che della piccola costruzione resta ben poco, il tetto di pietra è crollato all'interno del perimetro della casupola e l'ingresso della cavità è parzialmente ostruito da un grosso masso franato dal lato Nord. Notiamo subito con piacere che dalla fessura esce una discreta quantità d'aria fredda (+7 C° con tempe-ratura esterna di +14 C°), tanto che a due metri dall'ingresso si vede il "respiro" che condensa al contatto con l'aria fredda e umida che esce dalla Giasara. Liberiamo di buona lena l'ingresso e dopo una mezz'ora scendiamo il P20 che rappresenta al momento tutto quanto conosciamo dalla grotta. Il fondo è interamente occupato dalla frana. Sappiamo già che tutti i sassi, frutto della pulizia dei pascoli circostanti, sono finiti nel nostro buco. Risaliamo prima un breve camino per 4-5 metri sul fianco del quale una stretta fessura sembra dare adito ad un pozzetto parallelo. L'esiguità del passaggio viene forzata con i soliti sistemi ma poco oltre chiude ancora e non c'è aria. Abbandonato il camino, passiamo alla frana. Qui, grazie al metodo infallibile dei fogli di giornale accesi ritroviamo l'aria e iniziamo lo scavo. Durante le uscite successive siamo costretti a costruire una barriera artificiale con del legname in quanto la grande quantità del detrito rischia di franarci addosso. Scendiamo con lo scavo per due buoni metri dopodiché intercettiamo una frattura. Lavorare al di sotto della palizzata stracarica fa una certa impressione, comunque si va avanti. Allarghiamo la fessura e passiamo poco oltre. Purtroppo non troviamo un pozzo, come speravamo, ma una fessura lunga parecchi metri, inclinata di 30-40° da cui però esce un bel po' d'aria.

SPALUGHETTA 1 uscita
La spalughetta si apre a 5-600 metri dalla più famosa Spaluga, appena al di sotto del ciglio della strada, in prossimità del bivio per il M. Corno. Proprio la vicinanza con l'altra grande grotta ci aveva spinto nel 1987 a intraprendere la rimozione della frana che ne occupa il fondo. Già allora, (3 uscite) spostando qualche mq. di massi, eravamo riusciti ad individuare una prosecuzione che dava su un pozzo. Nel 1989 abbiamo ripreso ad allargare non riuscendo però a passare. Speriamo che il 90 sia l'anno buono anche per questa grotta.

BUSO DELLA ZIA 5 uscite
Qui, al contrario, abbiamo scavato tanto con risultati meno apprezzabili. La grotta proprio non esisteva ma c'era soltanto uno sprofondamento apertosi di recente nel terreno, profondo meno di un metro e di 50cm. di diametro. Essendo però ubicato in prossimità della verticale del ramo principale degli Abri Sassi, speravamo di trovare un nuovo ingresso che immettesse in qualche zona situata dopo le strettoie. Abbiamo quindi letteralmente scavato la grotta fino a -5 che era per lo più riempita di terra. Oltre abbiamo trovato una saletta. L'allargamento di un successivo passaggio ci ha permesso di scendere uno stretto pozzetto tappato dalla terra dove scavare, date le dimensioni minime, è risultato praticamente impossibile. In tutto cinque uscite per arrivare a -8. Possiamo comunque dire di averci provato.

P. Rigoni