Analisi dei dati

E prematuro, vista l'esiguità delle sorgenti indagate (circa il 10% del totale) tentare una sintesi definitiva dai dati qui riportati. È comunque possibile riconoscere alcune tendenze.

Sono presenti (Tab. 2) nitrati e fosfati in quasi tutte le sorgenti, sia in quelle alle quote inferiori sia in quelle alle quote superiori, lontane dai centri abitati. Solamente per 12 sorgenti (Prenno, Oba, Trok Lamara, Bortoni, Rodeghieri, Basa Xenoccio, Cantregar, Kessa Prenno, Tagliata, Forestai, Covolini, Bocchetta Portule) la concentrazione dei nitrati è inferiore ai 15 mg/l. Per quanto riguarda i fosfati, solo cinque sorgenti (Rodeghieri, Basa Xe-noccio, Cantregar, Forestai, Covolini) hanno valori inferiori agli 0,15 mg/l. Dall'incrocio di questi due parametri, solo 5 sorgenti su 22 presentano valori trascurabili di inquinanti provenienti da scoli fognari e fecali.

Per tutte le sorgenti esaminate, i valori dei nitrati e fosfati sono comunque inferiori ai valori massimi consentiti dal D.P.R. n.236 del 24/05/88 che regola la qualità delle acque destinate al consumo umano. La presenza di queste due classi di sostanze indica, comunque, una certa contaminazione legata ad attività antropiche, la quale, però, non sembra aver compromesso in maniera significativa la potabilità delle acque.

Per quanto riguarda le caratteristiche generali delle acque, i dati delle tabelle 1 e 2 sono schematizzati nei grafici 1, 2, 3, 4 e 5.

Il Grafico 1, nel quale sono messi in correlazione i meq/l di Cal con la quota, mostra come ci sia un netto arricchimento di questo ione mano a mano che la quota diminuisce (r = -0,69).

Grafico 1

Lo stesso si riscontra nel Grafico 2 nel quale il catione correlato alla quota è Mg2+ (r = -0,65).

Grafico 2

Il fenomeno potrebbe essere dovuto ad almeno tre cause:

  1. maggior permanenza delle acque all'interno delle rocce serbatoio;
  2. differente fratturazione e/o porosità delle rocce serbatoio (Calcari Grigi e Dolomia Principale alle quote superiori e depositi morenici e colluviali, o calcari fittamente fratturati -Biancone, Scaglia Rossa- alle quote inferiori);
  3. temperatura media annua inferiore alle quote più elevate.

Da notare la differente pendenza delle due rette di correlazione. Per lo ione Mg2+, proveniente dalla Dolomia Principale e da facies dolomitizzate dei Calcari Grigi, l'aumento della concentrazione in funzione della quota è comunque inferiore (metti rapporto) a quello dello ione Ca2+, proveniente da rocce più erodibili.

Tra i due cationi esiste una stretta correlazione (r = 0,9) con un rapporto Mg2+  / Ca2+  pari a 0,536 (Grafico 3).

Grafico 3


Nel Grafico 4 è sintetizzata l'analisi degli aggregati basata sulle variabili della tabella 2 preventivamente normalizzate. Il dendrogramma mette alla luce due unità idrologiche, separabili anche geograficamente, che qui saranno indicate come gruppo 1 e gruppo 2.
 

Grafico 4

Gruppo 1
È costituito da 9 sorgenti, vicine a centri abitati, ubicate a quote comprese tra i 494 ed i 1075 metri. Il valore medio dei nitrati è 17,25 mg/1 mentre quello dei fosfati è di 0,215 mg/I.

Le rocce serbatoio sono rappresentate da calcari cretacici (Biancone e Scaglia Rossa) fittamente fratturati e ricchi di argille, oppure da depositi morenici più o meno cementati e da colluvi. Per le acque ne consegue un elevato contenuto di soluti (conducibilità specifica media = 419,9 µS/cm; alcalinità media 561,6 mg/l) con un pH medio pari a 7,78. A parte il valore basso del pH che sarà discusso in seguito, questi valori indicano una permanenza dell'acqua all'interno delle rocce più lunga rispetto a quella del gruppo 2 che, sommata ad una temperatura media più elevata legata ad una quota inferiore, giustifica una quantità maggiore di soluti.

Gruppo 2
In questo secondo gruppo sono presenti sorgenti situate lontano dai centri abitati ma, in qualche caso, interessate da una qualche attività antropica (pascolamento e allevamento stagionali). La quota delle sorgenti è compresa tra i 1100 ed i 2021 metri.

II valore medio dei nitrati è più basso (13,3 mg/l) di quello del gruppo precedente, come anche quello dei fosfati (0,175 mg/I). Il contenuto in soluti è inferiore al precedente (conduc. spec. media = 262,4 gS/cm; alcalinità media 304,5 mg/1) dovuto ad una minor fratturazione/porosità delle rocce (Dolomia Principale, Calcari Grigi) e ad una temperatura media annua inferiore. I1 pH medio è più elevato (8,17) del precedente sebbene la quantità di sali carbonatici sia inferiore. Questo fenomeno potrebbe essere spiegato nel modo seguente.

Alle quote inferiori la temperatura media più elevata consente un periodo vegetativo più lungo e, di conseguenza, una maggior quantità di CO2 prodotta da respirazioni radicali e fermentazioni nel sottosuolo. Questo, sommato ad una pressione atmosferica maggiore, conferisce alle acque percolanti (Grafico 5) un maggior contenuto di CO2, 22,7 mg/I, contro gli 11,9 mg/l medi del gruppo 2. La maggior quantità di CO2 e quindi di acido carbonico, tampona gli effetti dei carbonati di Ca e Mg. Ne deriva un pH maggiore per le sorgenti di quote più elevate.

Grafico 5