Anni '50 - Voragine dei Tre Cantoni

Anni '50 - Voragine dei Tre Cantoni

La prima radio rice-trasmittente

Il giorno ... novembre 195... si decise di continuare la spedizione alla Voragine dei "Tre Cantoni": era il terzo tentativo.

Schierato il cantiere, discese Rino con il carro del verricello e in più la grossa corda di sicurezza. Riuscì a raggiungere un piccolo terrazzino a circa 140 metri di profondità. Detto terrazzino era esposto alla caduta di tutti i detriti, che si verificherà in seguito, specialmente facendo scendere le scale. Sul sopraindicato e in posizione piuttosto scomoda, decidemmo di fare stazione. Indi rispedirono il tutto mantenendo però il collegamento telefonico in superficie e Sandro si agganciava e iniziava la discesa. Giunto a circa una quarantina di metri da Rino, il carro del verricello trancia il cavo telefonico. In simile frangente bloccarono le manovre e cercarono di collegarsi a voce, ma per un fenomeno di rifrazione, i due uomini che si trovavano in profondità sentivano le parole nitidissime, però loro per quanto urlassero non riuscivano a farsi intendere. Dopo parecchio tempo, Rino riuscì a far capire di far scendere Sandro fino al terrazzino. E qui i due dovettero stare per quasi 5 ore senza nessun collegamento con la superficie, avendo rispedito sia il cavo che la sicura con la speranza che riuscissero a far scendere fino a loro il cavo telefonico, il quale però si fermava in una piccola cengia. Fu gioco forza buttar giù le scale fino alla cengia e così Valerio, in posizione acrobatica, riuscì a far passare il cavo. Rimasero otto ore su quel terrazzino, fatti bersaglio continuamente di tutti i detriti che cadevano. Ai loro piedi il vuoto che scendeva per almeno 150 metri.

Fu appunto in questo frangente che si pensò a quale grande vantaggio avrebbe la radio, non dovendo stendere cavi di collegamento, i quali rappresentano un pericolo costante per lo smuovere dei sassi. Inoltre si logorano e consumano, dando luogo a dispersioni e indebolimento di voce e, quasi in ogni spedizione, combinano seri guai attorcigliandosi alle scale o alla sicura o all'uomo che scende, con conseguenze difficili da immaginare e spesso si è costretti a tagliare.

Decidemmo per la Radio e così entrammo in un campo vasto che doveva trovare seria applicazione e, forse più avanti, una entrata per la società.

Dicembre. Riuscimmo ad avere in prestito dal maestro amico Mario un Hendi - Toki, piccolo ricetrasmettitore e iniziò un periodo lungo di esperimenti e prove.

Particolarmente si dedicarono Rino e Sandro, sacrificando per parecchi mesi tutte le loro sere libere e spesso anche qualche mezza giornata.
Fu l'inizio di una lunga serie di acquisti, sia materiale da lavoro che apparecchi già costruiti. Come laboratorio avevamo adattato la camera di Rino al n. 18 dell'Albergo Excelsior e da qui tentammo i primi collegamenti con grande gioia della Signora Perini, la quale alla prima occasione rispedì Rino e Sandro e tutto il laboratorio.

Finimmo così alla Scuola Industriale, dove peregrinammo da una stanza all'altra, ma alfine adattammo un altro laboratorio. Qui, nuovi esperimenti e altri guai che combinarono.

Ma piano piano ora si incomincia a fare qualche collegamento, magari di qualche centinaio di metri, ma per loro era una cosa formidabile.

Intanto avevamo acquistato due M.K.38 e una M.A.K.22. Più avanti, con un cambio, barattammo la T.S.3 Marelli che doveva diventare il pezzo forte.

Non è possibile elencare quante ricerche facemmo di materiale radio abbandonato durante la guerra, ma più di qualche valvola e qualche altra cosa non trovammo.

Collegamenti Asiago - Termine - Castelletto - Gallio - Turcio - Kaberlaba - Foza - Lusiana Cobbaro - Cesuna - Canove - Fiara.