Anni 50 - Malga Pastorile: il primo collegamento radio ufficiale

Anni 50 - Malga Pastorile: il primo collegamento radio ufficiale

(Senza permesso)

Si era in primavera e precisamente il giorno ..........
Già nel tardo pomeriggio circolavano voci circa una disgrazia avvenuta a Monte Zebio e precisamente a Malga Pastorile. Giunse conferma verso le 18,30 e i carabinieri decisero di portarsi sul posto. Pure Rino si accompagnò a loro con la sua macchina, sulla quale era installata la T.S.3 Marelli, trasformata in Radio - Telefono.

Fissammo il primo appuntamento alle 19,15. Corsi a casa e in solaio montai la MAK 22 aiutato da René e Andrea. Ero però poco tranquillo scoprendo che la TS3 aveva la batteria scarica, pure la 22 era nelle stesse condizioni, avendo da pochi giorni preso una solenne lavata di capo circa la mancanza di permesso.

Alle 19,15 primo collegamento e dopo 5 minuti Rino avvertiva di trovarsi in località Croce di S. Antonio. Mi avvertiva di provvedere, avendo trovato un primo ferito sopra un carro da fieno. Telefonicamente chiamiamo l'Ospedale, che invia subito una autoambulanza. Alle 19,45 giungeva sul posto e qui mi dava le prime notizie circa un secondo ferito gravissimo al quale il medico prestava le prime cure: provvederà immediatamente per l'invio di una seconda autolettiga. C'era poi un cadavere da rimuovere.

Cercammo il Giudice il quale, sentito all'apparecchio il Maresciallo che dava tutti i dati informativi circa la salma, dava il nulla osta per la rimozione della salma.

Rino, che aveva collegato anche le batterie delle macchine, al termine del colloquio con il Giudice, mi domandava un camioncino per il trasporto della salma, che mi affrettai ad inviare. Appunto negli intervalli delle sue richieste udivo le grida del ferito.

Alle 21,30 ci ritrovammo in centro. Avendo finito il nostro compito, nel frattempo tutto era finito.

Tutto il paese ammirò l'utilità dei collegamenti radio che in simile frangente fu possibile portare soccorso in brevissimo tempo a dei feriti e dar modo di rimuovere la salma. Il giorno dopo il Maresciallo ci ringraziava e ci prometteva tutto il suo appoggio.

Dei quattro della disgrazia, uno morì sul posto, uno all'Ospedale, il ferito si salvò, il quarto indenne. Particolare pietoso. I morti erano 2 fratelli: Claudio Regaz