Spelonca della neve
Partecipanti: Elena, Giacomino, Mus, Nino
Torniamo sul Verena per fare un giro alla Spelonca più che altro per vedere se dopo quasi trent’anni dall’ultima nostra esplorazione il ghiaccio sia calato. Armiamo su un abete che cresce sul bordo del grande pozzo¬ d’ingresso profondo una ventina di metri. La discesa in piena luce del giorno scoraggia Giacomino (11 anni) che sebbene al buio abbia già sceso pozzi ben più profondi di questo per oggi preferisce aspettarci fuori. Scende Loris facendo un paio di frazionamenti e io e Elena lo seguiamo atterrando sul grande tappo di neve e ghiaccio che costituisce il fondo del pozzo. In questo punto il pozzo misura una trentina di metri di lunghezza per 10-15 di larghezza e spostandoci verso nord, armando su un altro paio di fix, raggiungiamo lo scivolo di ghiaccio che ci porta sotto al tappo di ghiaccio. Entriamo così in una sala inferiore che un tempo era tutta nel ghiaccio mentre ora sul pavimento affiorano rocce e detriti vari. Da questa sala imbocchiamo il cunicolo che avevamo disostruito nel 1991 e che porta ad una zona di camini in risalita. Gli ambienti sono molto belli ma constatiamo che chiudono verso l’alto e che un meandrino sulla parte bassa, comunque in salita, diventa strettissimo ma disostruibile. Chissà, forse un giorno torneremo a provarci. Per oggi ci accontentiamo del bel giro e ritorniamo fuori dove ci sta aspettando Giacomino.
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