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Sorpresa al Mullerloch

Attività svolta Domenica, 26 Marzo 2017

Partecipanti: Elena, Giacomino, Mus, Nino

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Arrivo a casa di Jek un po’ in ritardo e trovo Elena che aspetta. Come spesso accade, è lei la prima ad arrivare anche se è quella che viene da più lontano. Dopo qualche minuto arrivano anche Loris e Giacomino e durante il caffè di rito al Lux decidiamo di andare al buso della mulattiera o Mullerloch. L’ultima volta che siamo stati in questa grotta era nel dicembre 2012 e sinceramente il ricordo di quell’uscita è talmente vivo nella mia mente che mi sembra siano passate solo poche settimane. E’ stata la prima grotta in cui abbiamo calato il piccolo Giacomo che aveva allora 7 anni. Ora il bimbo sta crescendo e diventando un vero speleo ed è ansioso di tornare in questo buco che lo ha tenuto a battesimo. Il Muller è una delle nostre grotte soffianti in cui spero, se passeremo, saremo costretti a venire ancora per molto tempo. Partiamo con due auto armati di tutto punto ma giunti alla grotta troviamo una spiacevole sorpresa: qualcuno, con una ruspa o un trattore, ha pensato bene di tappare l’ingresso con alcuni massi pesanti svariati quintali nonostante la placchetta gps della regione Veneto fosse bene in vista. Molto amareggiati ci proponiamo di intervenire quanto prima presso il comune di Lusiana per individuare i responsabili e far riaprire la grotta. A questo punto dobbiamo spostare la nostra voglia di esplorare altrove. Risaliamo verso il Bertiaga dove, su segnalazione di Sandro Ronzani, andiamo alla ricerca di un pozzo che si dovrebbe aprire vicino alla strada a qualche centinaio di metri dal Bertiagaloch. Sappiamo che si tratta di un pozzo ampio che come nel caso del Bertiagaloch è stato usato nella grande guerra e che una galleria artificiale scavata sul pendio della montagna porta al fondo. Iniziamo così a visitare tutte le gallerie della zona e ce ne sono parecchie. Il metodo e la costanza ci premiano e dopo un’oretta di entra ed esci, sali e scendi, arriviamo sopra al pozzo. E’ ampio e profondo una decina di metri e aggirando il versante troviamo anche la galleria di accesso che dopo una quindicina di metri sbocca in fondo al pozzo. Ci cambiamo e in men che non si dica siamo all’interno a cercare una prosecuzione. Elena vede un meandrino che sembra dare su un vano più ampio mentre Loris scava sulla frana del pavimento da cui esce aria. Dopo aver mosso alcuni sassi Loris passa ma purtroppo entra in un’altra galleria artificiale che usciva sul versante opposto a quello da cui siamo entrati e che ora è bloccata da una frana. Ripieghiamo sul meandrino dove nonostante le dimensioni minime riusciamo a far entrare Giacomino ,l’unico a passarci. Anche qui un ambiente angusto chiude in una fessure senza aria e senza speranze. Non abbiamo purtroppo ripetuto il fortunato scavo fatto tanti anni fa alla grotta gemella di questa, il Bertiagaloch, che tante soddisfazioni e belle asplorazioni ci ha regalato. Torneremo comunque per rilevare e placchettare. Concludiamo la giornata con un bel giro sulle pendici del M. Bertiaga, zona carsica stupenda.


Scritto da

Nino

Nino Socio G.S.S. dal 1972 (Socio Fondatore del G.S.S.)

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