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SCAVANDO IN CAVA
NUOVA AVVENTURA

Attività svolta Domenica, 17 Luglio 2016

Partecipanti: Elena, Jack, Nino

La nuova avventura comincia nel comune di Valstagna, a poco più di mezzora dal centro di Asiago. E’ da qualche anno che nei nostri saltuari pensieri c’è la voglia di andare ad esplorare quelle grotte messe in evidenza dall’unica cava in galleria scavata sull’altopiano di Asiago per estrarre il pregiato marmo rosso. Un paio di inverni fa, ciaspolando sul Col di Astiago alla ricerca di qualche cavità soffiante, approfittando di una giornata di sole invernale fantastica, riusciamo a trovare l’ingresso di questa “miniera” e ne restiamo impressionati. Geologicamente è interessantissima visto che all’interno si possono notare sezioni perfette di grotte intercettate dagli scavi, speleologicamente un divertimento perché molte di queste grotte sono ora esplorabili e noi oggi siamo qua per questo. Restiamo impressionati da una in particolare: una frattura sul piano di cava larga una quarantina di centimetri rimasta miracolosamente aperta visto che, solitamente, per una questione di sicurezza, i cavatori tendenzialmente riempiono con materiale di risulta. Dalla frattura un’aria gelida esce ad una temperatura di 8 gradi e la cosa ci incuriosisce parecchio cominciando a farci sognare: cosa mai ci sarà la sotto? Ci mettiamo al lavoro e dopo un oretta di disostruzione, disgaggio e pulizia siamo tutti e tre sul fondo di un primo pozzetto di 8 metri di profondità. Ad accoglierci due colate di calcite pura che si lasciano ammirare in tutta la loro bellezza ma la nostra attenzione si sposta alla ricerca dell’aria: da dove arriva? Sulle pareti notiamo due scie di polvere di marmo che si infilano in due distinti anfratti; è il segno inequivocabile che mentre la cava era aperta la polvere, fatta dalla sega taglia-marmi, si infilava nella grotta aspirata dalla forte corrente d’aria. Ci infiliamo subito in un cunicolo, quello di sinistra che sembra essere percorribile senza nessun tipo di disostruzione, si avanza carponi per una decina di metri e poi svolta secca a destra per quattro metri per poi fermarsi davanti a delle concrezioni bellissime e un laghetto che impediscono il passaggio, impossibile farsi strada da questa parte… Scegliamo il secondo cunicolo, quello di destra, strettissimo ma di facile disostruzione. Sul pavimento uno strato di fango che si fa scavare (non senza fatica) e il soffitto che probabilmente viene via con un po’ di pazienza. Iniziamo gli scavi tanto per dare il via ai lavori e subito dopo decidiamo di rientrare a casa soddisfatti della nuova interessante scoperta. La nuova avventura ha inizio ed è bello sapere che sotto di noi ci sono le sorgenti di Oliero…chi vivrà, vedrà!!!


Scritto da

Jack

Jack Socio G.S.S. dal 1990

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