SBRIKKALOCH

IL GRUPPO RISALE IN QUOTA

Ci svegliamo questa mattina baciati da uno splendido sole che finalmente si rifa’ vedere dopo qualche settimana di brutto tempo e nebbie insolite per le nostre splendide montagne. E’ da un bel po’ di tempo che non si fa qualche cosa di veramente esplorativo e oggi sembra essere la giornata giusta. Per chi legge le nostre avventure sembra proprio che da agosto il nostro gruppo abbia concluso poco o niente, invece in cantiere abbiamo un sacco di cose, prima tra tutte, la realizzazione al Museo dell’Acqua di una grotta artificiale-didattica per bambini che ci sta impegnando non poco ma che fortunatamente, sta arrivando a conclusione di questo impegnativo progetto che il gruppo porta avanti già da più di un anno. Il solito Nino, in settimana, è andato nel comune di Gallio a farsi fare il permesso per poter transitare sulla strada che porta in Fiaretta dove abbiamo lo Sbrikkaloch che ci attende da qualche anno con parecchi punti di domanda seminati ovunque. All’appuntamento siamo addirittura in cinque, (è da anni che non succede) e un programma certo della giornata non lo abbiamo, però con noi abbiamo tutto quello che serve per rilevare, disostruire, armare! Alle 11.00 siamo praticamente tutti sul fondo del primo pozzo da 15 metri che si presenta con un gran camerone ricco di cunicoli e anfratti. Senza dirci praticamente nulla ci ritroviamo tutti con qualche cosa da fare: io allargo un meandrino che nei miei vecchi ricordi dovrebbe portare a qualche cosa, Elena e Loris a pochi metri da me cominciano uno scavo in mezzo a una frana alla base di un pozzetto, Marco e Nino procedono facendo il rilievo della grotta. L’idea di massima era quella di scendere un paio di pozzi e provare ad allargare un meandro più o meno a -30 ma oggi in quella zona non ci arriveremo mai. Io riesco ad allargare il primo passaggio e ad infilarmi sopra un primo pozzetto di tre metri di profondità, sopra scorgo una via che mi sembra interessante per cui comincio a tirare giù sassi che ostruivano il passaggio e poco dopo riesco a risalire trovandomi dentro una stanzetta carina e concrezionata che però si ferma. Scendo alla base del pozzetto e qui comincio a sentire una leggera corrente d’aria che mi fa ben sperare. Allargo un terzo passaggio e dopo un oretta scendo un altro pozzetto di 4 metri che sul fondo si divide in due. Sono infreddolito per cui desisto nell’andare avanti a scavare e vado a vedere come vanno i lavori ad Elena e Loris. Arrivano anche Nino e Marco un po’ contrariati del fatto che ci siamo fermati ad esplorare in quella zona invece di scendere a scavare a – 40. Rilevano le nuove vie aperte da poco e io dopo aver dato un’occhiata alla zona di scavo dei miei soci, ritorno sui miei passi seguito da Elena che vuole capire dove ho ficcato il naso io… Resta meravigliata e si ferma con me ad allargare il passaggio. Gli altri tre decidono di uscire anche perché siamo tutti infreddoliti. Elena riesce ad infilarsi nell’ultima stanzetta ma ancora una volta ci troviamo sopra un ennesimo pozzetto (sempre stretto) occluso da una bella quantità di materiale da spostare. Prepariamo i sacchi e battiamo in ritirata anche noi. Una volta fuori decidiamo anche di placchettare e georeferenziare l’ingresso di questa bella grotta, Marco intanto si e’ fatto un giro nel bosco scoprendo tutta la spaccatura esterna ben in evidenza che dimostra che la sotto c’è sicuramente qualche cosa di grande!