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QUEL RAMO... DEGLI ABRI SASSI
Nuova risalita a -150

Attività svolta Domenica, 07 Settembre 2014

Partecipanti: Jack, Marchetto, Nino

abri_sassi

Il 2014 sembra essere l’anno delle risalite per quel che riguarda il nostro gruppo. Infatti, a guardare bene, le nostre ultime uscite si sono rivolte quasi unicamente all’esplorazione di caminia in quasi tutte le grotte che stiamo esplorando. Oggi è la volta degli Abri Sassi dove a -150, nel bel mezzo del meandro principale alzandosi di qualche metro, si arriva in un ambiente (5 x 4) interessato da una grossa frana e infilandosi tra massi piu’ o meno stabili, si sale per quasi 20 metri fino ad arrivare in un altro bellissimo salone dal quale dopo aver superato tre saltini in libera e svoltato a sinistra, si arriva alla base di un camino a dir quasi stupefacente. Questa zona degli abri era stata visitata già all’inizio delle esplorazioni, ma si sa che 30 anni fa, la tendenza dello speleologo era quella di scendere in basso, di risalire esisteva il concetto, ma solo, se la risalita era fattibile in libera senza nessuna sicura, altrimenti si lasciava perdere. Una decina di anni fa eravamo tornati in questo luogo, attrezzando con corde il primo pozzo (diviso in 2) e provando a scavare in una strettoia che sembrava promettere bene; si pensò anche di risalire ma la cosa rimase solo un idea e mai si concretizzò realmente. Per organizzare la spedizione ci troviamo alle 9.00 a casa mia, tagliamo 50 metri di statica nuova, riempiamo di ferraglia la borsa d’armo, Marchetto (il più grande possessore di attrezzature speleo-alpinistiche del mondo nonché finanziatore numero uno della petzl) ha con se tutto il necessario per affrontare la risalita nei migliore dei modi. Facciamo tutto con calma e infatti entriamo in grotta che sono già le 11.00. Dopo un’ora e mezza siamo già alla base del nostro bel camino (qui troviamo anche una corda nuova di 40 metri), il quale, a memoria mia, doveva essere non più alto di una ventina di metri, Nino invece affermava che il mostro era alto quasi cinquanta metri. Devo dire che aveva ragione Nino infatti, una volta arrivati e alzato gli occhi verso l’alto, l’impressione è stata notevole e il mio amico non ha sbagliato di molto le misure. Si decide il da farsi, sembra sia più conveniente affrontare il camino sfruttando una parete inclinata che si trova spostata più indietro e a destra che ci dovrebbe portare più comodamente fino in cima al camino. Nino parte e ancora una volta non abbiamo fortuna con i chiodi visto che la punta da 6 si rompe praticamente subito e scopriamo di avere con noi pochi fix da 8 per ovviare all’inconveniente. La fortuna è che il vecchio Nino è ancora super in gamba pur essendo un esodato della speleologia, gambe e braccia lunghe lo aiutano parecchio e con pochi chiodi avanza spedito verso l’alto. La nuova via è molto interessante, ci sono concrezioni e colate stupende, vele di calcite trasparentissime e dall’alto, guardando il lato sinistro del camino scorgiamo un arrivo molto “nero” che fa ben sperare. Alle 17.30 abbandoniamo il cantiere, la prossima settimana saremo di nuovo qua. Usciamo con tutta calma e per finire la giornata in gloria ci fermiamo al bar Val Ceccona a gustarci il solito spritz preparato dalla nostra barista di fiducia.


Scritto da

Jack

Jack Socio G.S.S. dal 1990

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Commenti (1)

  • Thierry

    Thierry

    22 Settembre 2014 at 17:19 |
    Bravi!
    Bel lavoro. Anch'io la prossima volta, io vado lavorare con il Nino non vecchio.

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