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Il Monte Corno e la Grotta del Barboia

Attività svolta Domenica, 25 Settembre 2016

Partecipanti: Elena, Giacomino, Mus, Nino

Oggi siamo io, Nino, Loris e Giacomino e la giornata è soleggiata. Loris ci propone di andare a vedere un nuovo buco visto durante uno dei suoi “lavori montani” in quel del Monte Corno. Accettiamo di buon grado la proposta e al solito, attrezzati di tutto punto, ci dirigiamo verso la nostra meta. Il posto è interessante ma sembra piuttosto strano che nessuno lo abbia mai notato prima vista la vicinanza ad un monumento e alla strada. Infatti scopriamo subito la scritta del Club Speleologico Proteo ma decidiamo comunque di provare a metterci il naso. Considerate le dimensioni ci alterniamo nello scavo io e Giacomino, fino a quando risulta evidente che si tratta solo di un piccolo passaggio occluso poco più avanti da terra e detriti e dal quale in effetti non si sente provenire alcun soffio d’aria. Inutile perdere tempo, quindi raccogliamo le nostre cose e puntiamo alla famosa grotta del Barboia, per me ancora sconosciuta. Lungo il tragitto ne approfittiamo per sondare il terreno lungo le pareti di un vecchio fronte di cava senza trovare granché di particolare. Arriviamo finalmente alla grotta che mi lascia di stucco: l’ingresso è davvero notevole, non tanto per le dimensioni quanto per la morfologia che la fa sembrare una di quelle grotta pazzesche che si trovano in America Centro-Meridionale: una bella dolina, parecchia umidità e una folta vegetazione che le riveste completamente e che ne rende insidiosa la discesa. Una volta entrati ci si trova in un grande salone ovale (qualche anno fa usato anche per la festa di gruppo) e nel soffitto alcune aperture rivelano dei camini risaliti all’epoca delle prime esplorazioni di questa grotta. Sul lato opposto all’ingresso il più grande dei camini e un grande scivolo di frana ai suoi piedi, mentre alla sua sinistra c’è un piccolo passaggio nel quale ci infiliamo noi per rivedere il resto della grotta e capirne le potenzialità. Mettiamo il naso un po’ ovunque e di tanti potenziali punti di scavo il più interessante ci sembra quello sotto la frana. Ma per poter capire qualcosa di più serve indubbiamente allargare e oggi ci accontentiamo solo di dare un occhio, riproponendoci di ritornare prossimamente a scavare.


Scritto da

Elena

Elena Socio G.S.S. dal 2007

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