HORNERLOCH
SI PASSA! ANZI, NO!
Partecipanti: Davide, Elena, Jack, Monica, Nino
Confermo quanto detto da Nino la volta scorsa: L’hornerloch ci ha dato alla testa, è giovedì sera e dopo una bella giornata di lavoro mi sembra proprio intelligente venire qua a distruggerci definitivamente.
Cominciamo la serata con degli ottimi panini al formaggio Asiago e una sopressa che abbiamo avanzato la sera della festa dell’Osvaldo; è così grande che per farla secondo me hanno usato un maiale intero. La sopressa, come ben sapete, è molto digeribile e infatti per tutta la serata mi farà un ottima compagnia andando su e giù per il mio corpo.
Vedo con piacere che i miei compagni la volta scorsa hanno fatto un ottimo lavoro e nell’aria c’è anche la sensazione che questa volta si passi.
Ci mettiamo in moto e via, avanti con scavi e trasporto materiale all’esterno!
Assieme alla tanta voglia di lavorare, c’è anche tanta voglia di cazzeggiare ma questa situazione non disturba nessuno e i lavori procedono come sempre!
Elena è quella più determinata sul da farsi e questa sera è così convinta che credo abbia voglia di cominciare a riempire di sassi l’ingresso e farla finita con questo cunicolo che tanto ci fa dannare.
In effetti, a volte penso che le tecniche disostruttive che tanto ci hanno aiutato in questi ultimi anni tante volte ci fregano, convincendoci ad iniziare lavori immensi e “Babelici” che venti anni fa mai avremmo fatto. Non so se questo è un bene o un male, un giorno ve lo dirò! Boh!
Intanto scaviamo e ripuliamo con la differenza che questa volta, quando tutto sembra non andare per il meglio, la strettoia cede sotto i nostri colpi e riusciamo a passare.
Si scende per due metri e si entra in un “meandro” perfettamente squadrato, (stiamo lavorando nel marmo rosso e passarlo via sarà un impresa) verso monte si prosegue per 4 metri e poi tutto sembra bloccarsi e in effetti anche l’aria ci da ragione, verso valle il meandro si fa stretto ma sembra, che dopo un po’ la grotta si allarghi svoltando decisamente a sinistra.
Ancora una volta è l’esile Elena ad infilarsi sullo stretto per dare l’ultima occhiata e rendersi conto meglio sul da farsi.
Visto che l’ottimismo della giornata era pari a zero, bisogna dire che questa volta è andata veramente bene, se avessimo trovato un meandro di 100 metri sarebbe stato meglio però bisogna anche sapersi accontentare.
Verremo premiati per questa impresa??? Chi lo sa!!!
Intanto scaviamo e tutto sommato ci divertiamo!!!
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Elena Minuzzo