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GIASARA: OLTRE LA GALLERIA ALLAGATA A - 270

Attività svolta Domenica, 31 Gennaio 2016

Partecipanti: Elena, Jack, Nino

Di certo c’è che siamo in linea con i buoni propositi per il 2016 !!! Solo abissi si è detto e solo abissi si è fatto!!!! Questa domenica si cambia Grotta, si va sul fondo della Giasara, bisogna assolutamente approfittare di questo lungo periodo privo di precipitazioni e provare finalmente ad andare a dare un occhiata alla galleria allagata a -270. Ci troviamo alle 8.00, all’appuntamento manca solo Marco Panda che da buca proprio al buco che ama di più, (dai bocia serca de rimettarte in careggiata) io Nino ed Elena, i soliti tre, ormai super allenati e oserei dire: profondisti doc! Prepariamo tre bei sacchi in cui riusciamo a far stare di tutto: trapano con due batterie, materiale per il rilievo, materiale per riarmare il petit garson (ribatezzato simpaticamente: “non ghe ne pòsso più”, 2 mute, materiale da disostruzione, telecamera, illuminatore, cibo ed acqua a volontà. Partiamo non prima del solito macchiatone al bar Lux e per la prima volta riusciamo ad arrivare praticamente davanti all’ingresso della grotta con la jeep di Nino, sfruttando la nuova strada che il proprietario del fondo ha realizzato! Poco dopo le 10.00 siamo all’ingresso. Nino fà strada, la dolce donzella in mezzo e io per ultimo. A -50 bisogna armare il pozzo delle cascate in cui, per precauzione, togliamo ogni volta la corda per evitare spiacevoli conseguenze. Io filmo un po’ qua e un pò la e intanto arriviamo a -100, qui la storia si fa seria visto che il petit garson ci sta dando del filo da torcere da diversi anni un po’ come il 60 degli Abri Sassi. Scarica da morire, qualche anno fa la corda è stata tranciata di netto ed Elena, quella volta, ha provato l’ebrezza di trovarsi con la corda rotta tra le mani con 40 metri di vuoto sotto…. Nino parte con il riarmo, praticamente risistema quasi tutto cercando di spostarsi il più possibile dalla via dell’acqua, Elena lo sostiene e lo “controlla” da vicino, intanto io continuo a filmare i vari tratti del pozzo e per più di due ore e mezza resto appollaiato come un colombo e mi gusto i due infaticabili lavoratori che riescono così a sistemare una volta per tutte questo famigerato pozzo. Per quanto riguarda l’acqua, ci rendiamo subito conto che in quella grotta ne scorre praticamente sempre, probabilmente è il lento disgelo della poca neve caduta giù, questa., ci terrà compagnia dai – 50 fino al fondo. Mai avevamo trovato l’acqua a -250 nella grande frana che porta al meandro finale, ma questa volta ci siamo bagnati veramente come dei pulcini per arrivare a destinazione. Fatichiamo non poco a trovare la via proprio in mezzo alla frana e qui, sarà il caso di segnare con del colore il passaggio, visto che è veramente facile perdersi e non trovare la strada giusta. L’idea di rilevare svanisce, nino è quasi tentato di abbandonare il sacco ed avanzare nell’ultima parte di galleria senza niente, riesco a convincerlo perche’ non è mai una bella idea lasciare materiale indietro. A 50 metri dalla galleria allagata a – 270, in un tratto praticamente in mezzo al fango Nino cede e abbandona il materiale, Elena si convince e fa lo stesso, io non mollo perché la mia idea di oggi è proprio quella di arrivare fino alla galleria, indossare la muta e andare a vedere cosa c’è oltre. Così faccio: mi metto la muta, e parto in mezzo all’acqua per scoprire l’ignoto. I miei due compagni mi vedono sparire nell’oscurità mentre io percorro circa 30 metri di galleria allagata, poi una saletta con il soffitto un poco più alto, poi di nuovo in acqua. Trovo di nuovo il meandro senza acqua, vasche e vaschette in cui sguazzano felici Niphargus a non finire. Faccio circa 100 metri e la grotta si ributta di nuovo in un laghetto, qui il soffitto si fa basso e uno sperone di roccia blocca il passaggio lasciando però intravedere qualche cosa dall’altra parte. Mi gusto tutto questo da solo, ho fatto parecchia strada e penso a Nino ed Elena che forse sono un po’ preoccupati per la mia lunga assenza e quando torno condivido con loro questa fantastica esplorazione. Filmo tutta l’avanzata nella nuova galleria e mi toccherà farlo per due volte visto che la prima, la telecamera era settata sbagliata ma non si poteva ritornare a casa senza questo importante documento. Mi ricambio velocemente e riprendiamo la via del ritorno. All’inizio del meandro ci fermiamo a dare un’altra occhiata ad una via fossile che sembra essere interessante, sia Elena che Nino si infilano ma per proseguire bisogna avere un badiletto per spostare un po’ di fango che attualmente ostruisce il passaggio. Un bel panino con l’immancabile maionese, cioccolata e via verso casa. Alle 22 siamo fuori, i miei due compagni vogliono assolutamente vedere il filmato realizzato così si va tutti a casa mia, spaghetti con aglio olio e peperoncino e poi il film!!!


Scritto da

Jack

Jack Socio G.S.S. dal 1990

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Commenti (2)

  • Mirko Fossa

    Mirko Fossa

    02 Febbraio 2016 at 19:56 |
    Che Bejo....bravi esploratori!
  • Michele Tommasi

    Michele Tommasi

    03 Febbraio 2016 at 17:48 |
    Bravi, sarebbe stato bello essere con voi, ma ormai ho capito tutto........................

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