FINESTRA IN GIASARA

TOCCATA E FUGA (purtroppo)

Can dal Porco de un Barbato, noi si tribola settimanalmente per dare notizie confortanti a tutti e ti te se tratti così???? ( scherso anca mi, barba, te lo se che te volimo ben!) … Nino non resiste, ha fatto qualche conto e ha praticamente dato ordine che questa domenica bisognava assolutamente ritornare in Giasara per: “almeno capire”! Ho tentato di spiegare al “vecchio” che domenica sarebbe stata giornata libera per tutti, invece alla fine ho dovuto mestamente cedere alle sue tentazioni e così l’uscita in Giasara è bella che organizzata. Siamo io, Nino e Loris. Ritrovo alle 9.00 e alle 14.00 dobbiamo essere a casa, praticamente una toccata e fuga. Conosciamo talmente bene la parte iniziale della grotta che ci mettiamo veramente poco ad arrivare in zona cascate, io so bene cosa mi aspetta, per Nino e Loris è una Novità. Abbiamo il fuoco sotto il culo per cui si deve fare presto ( robe da matti)! Salgo la cascata seguito da Nino e la prima decisione che prendiamo è quella di armare come si deve la risalita, in effetti la volta scorsa abbiamo lavorato in acrobatica e forse è il caso di mettere in sicurezza il pozzo. Detto, fatto! Cosa facciamo? Scaviamo davanti e tentiamo il passaggio o partiamo dall’inizio ad allargare per renderci la vita più facile? Si decide per la seconda opzione per cui per oggi niente sogni di gloria, l’esplorazione della nuova zona è rinviata, speriamo a pasquetta! Nelle due orette e mezzo di lavoro abbiamo abbassato il cunicolo per una lunghezza di circa un paio di metri, (ricordo a tutti che si lavora pancia a terra con l’acqua che scorre sotto) Loris ha ripulito la cengia di sotto dal materiale di scavo lanciato nel vuoto la volta scorsa, Nino a fare da factotum, io a scavare nel cunicolo. Can dal porco lo digo mi sta volta! Sarà contenta l’Elena che non siamo passati ma si sa che la nostra pazienza è tanta e possiamo resistere qualche settimana sognando e fantasticando su quello che troveremo oltre!