Falbalà
Disostruzione
Partecipanti: Chiaretta, Nino
Stamattina ci siamo ritrovati solo in due, Monica doveva venire ma telefona che non può. Per scavare all'Hornerloch in due siamo pochi e perciò ripieghiamo sul Falbalà, dove circa un anno fa, abbiamo lasciato un cunicolo da disostruire. Entriamo dall'ingresso basso, dalla Grotta della val moltrina che, sempre un anno fa, abbiamo collegato al Falbalà. Decidiamo di allargare l'accesso alla saletta interna, 4 o 5 metri piuttosto stretti. Questo lavoro ci impegna per un paio d'ore dopodiché, allargato quanto basta, andiamo a rivedere la nostra prosecuzione. La condottina, a sezione vagamente circolare, è la prosecuzione del meandro del Falbalà e prosegue inclinata e molto stretta per alcuni metri per poi girare verso sinistra e stringere. Nello scorso gennaio c'era un sacco di fango mentre adesso la forte corrente d'aria ha asciugato tutto e il fango è diventato solido. L'aria entra dall'ingresso basso imboccando l'a monte della grotta. Nel punto in cui dalla sala si entra nel meandro si può notare un incrocio di fratture. Quella principale è costituita dal Falbalà e va verso l'ignoto a ovest,l'altra arriva da nord con un meandrino impercorribile (da cui esce un po' d'acqua e parecchia aria) e prosegue a sud per sboccare all'esterno dalla parte da cui siamo entrati . La circolazione dei flussi d'aria rimane per il momento ancora da decifrare in quanto condizionata dai due ingressi separati tra loro da una settantina di metri di meandro con 25 metri di dislivello. Valutiamo come affrontare lo scavo della condotta che si presenta molto difficoltoso sia per le esigue dimensioni del tratto da allargare, sia per la mancanza di spazi in cui ammassare il materiale di risulta e usciamo.
Commenti (0)