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Buso Della Giasara
il rilievo riprende

Attività svolta Domenica, 28 Giugno 2015

Partecipanti: Elena, Nino

Nonostante l’intenso acquazzone di ieri oggi si va in Giasara, decisi a riprendere in mano il rilievo di questa grotta. In effetti ad oggi ne risulta disegnata solo una piccola parte, più o meno i primi 60 metri di dislivello, ovvero fino al traverso che porta al Ramo Ravagli… Immancabile il rumore della cascata, che proviene però tutta dalla finestra in cui più e più volte ci siamo infilati a scavare senza raggiungere ancora risultati degni di nota…chissà se riusciremo un giorno a scoprire quell’oltre…Tornando a noi: scendo per prima, così mentre Nino, con la sua mano da artista disegna la Giasara, io armo, e tra un nodo e l’altro detto a Nino distanze e direzioni. Riusciamo a scendere sino alla base del pozzo senza bagnarci granché e quindi ci infiliamo nella verticale successiva, non senza esitazioni…l’ultima volta che mi sono calata lungo questa parete mi sono ritrovata con in mano il moncone della corda tranciata…meglio non pensarci troppo! Stando li sopra, seduta su di una piccola cengia, con le gambe a penzoloni nel vuoto e la corda tra le mani per confezionare un nodo, sento strani rumori provenire dal fondo, come se ci fosse qualcuno o qualcosa…sicuramente sarà per via dell’acqua ma anche Nino mi conferma la stessa sensazione… quasi inquietante … Inizio ad armare. Sistemo la partenza e comincio a scendere, 5 poi 10 fino quasi a 15 metri sotto, dove sono ancora attaccati placca e maillon del “famoso” frazionamento. Lancio uno sguardo verso l’alto, a controllare che tutto sia a posto e in effetti non lo è… mi rendo conto di aver completamente rimosso le valutazioni sull’armo fatte la volta precedente…la corda tocca, il pozzo scarica e oggi, decisi a viaggiare leggeri non abbiamo portato con noi il necessario…Che penare questo pozzo! Colgo almeno l’occasione per fare due misure con il telemetro e la verticale risulta essere proprio un bel P50!!! Risalgo sino alla cengia, dove lascio la corda per la prossima puntata (domenica) e poi via verso l’esterno. Usciamo che è appena primo pomeriggio e decidiamo di approfittarne per un “giro di controllo” ad alcuni buchi del circondario, tra cui Falbalà, Buso dei Soster e un nuovo buco di recente esplorazione in una valle spettacolare immersa nel bosco, tra paesaggi da fantascienza che raccontano parte della loro storia geologica.


Scritto da

Elena

Elena Socio G.S.S. dal 2007

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