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Bertiagaloch N°1

Attività svolta Domenica, 25 Marzo 2012

Partecipanti: Alessandro, Jack, Monica, Moreno, Mus, Nino

Che inverno, siamo in marzo e già si arriva in macchina, senza nemmeno l'ombra della neve, anche negli angoli più remoti del "posterno".
Approfittiamo di questa situazione per fare una punta su in Bertiaga, aver lasciato quella grotta senza una risposta certa ci lascia un po' con l'amaro in bocca e quindi decidiamo di dedicare questa domenica al rilievo e alla ricerca di una buona prosecuzione in quella grotta che nel 2011 ci ha dato non poche soddisfazioni.
Siamo in tanti, domenica, davanti al mio garage. Monica fara' da istruttrice ad Alessandro che per la prima volta verrà in una grotta verticale a mettere in pratica quello che ha imparato in sede sulle nostre "botole, Nino e Marco Panda faranno il rilievo da -40 al fondo attuale, io, Loris e Moreno giù alla ricerca di qualche passaggio buono.
Ci tocca ancora una volta cambiarci nei pressi della cava, la strada nuova che porta dritti sopra l'ingresso è chiusa con catena e lucchetto, impossibile da superare, Con Loris proviamo a studiare il modo di passare e ci accorgiamo che un signore ci osserva con quella che ci sembra una telecamera dalla strada e sembra infastidito dalle nostre intenzioni. Lo stesso uomo lo troviamo più tardi, insieme ad una donna proprio all'ingresso della grotta e ancor prima di salutarci, mi chiede se abbiamo il permesso per salire in auto, io rispondo di si anche se in verità il permesso scadeva nel dicembre del 2011, (che palle dover rinnovare continuamente i permessi). Questa cosa mi fa un po' pensare; veramente non siamo considerati per nulla da nessuno, siamo visti come dei pirle o dei fungaroli in bandita, nessuna forma di "rispetto" verso sti quattro deficienti, per nulla diversi da qualsiasi scienziato o ricercatore, che fanno esplorazioni e ricerche sul territorio. Che tristezza!
Questa coppia, ci fa qualche domanda sulla grotta e poi insiste sul fatto che ci debba capitare qualche incidente. Che palle, prima il permesso, adesso gufano sulla nostra salute, ci tocchiamo (a parte la Monica) le balote quasi tutti in contemporanea, salutiamo i porta sfiga e giù verso l'ignoto. Indietro restano Monica e Alessandro che non vedremo per il resto della giornata.

A -40 ci dividiamo come da programma lasciando i rilevatori al loro lavoro, il resto della squadra giù alla ricerca della via.

Moreno è la prima volta che viene in questa grotta, ha fiuto, è curioso ed abile, guarda ogni fessura e si arrampica dappertutto, decidiamo infatti di non cercare solo sul fondo ma di vedere, visto che la grotta praticamente si sviluppa in un'unica faglia, se ci sono altre possibilità anche più in alto senza necessariamente scendere sul fondo.
Guardiamo ovunque ma senza successi, alla fine ci ritroviamo sul fondo senza aver visto nulla di interessante a parte gli innumerevoli camini che ci sono da risalire nelle varie zone della grotta. Siamo quasi sul fondo, si dovrebbe armare l'ultimo saltino di 10 metri per scendere, invece ci fermiamo e subito mi infilo nella direzione della spaccatura e vado a dare un occhiata ad una fessura che si apre a metà di un pozzetto di 5 metri .
Oggi è diverso, non è come l'ultima volta che siamo stati qua, l'aria c'è e sembra infilarsi tutta dentro per questo stretto passaggio, si infila subito anche Moreno che a malapena passa ma che riesce a dare un occhiata oltre la curva. Conferma l'aria e che la grotta di la va avanti. Procediamo ad allestire il cantiere e l'attività di scavo ha inizio, io avanzo con i nostri mezzi meccanici, Moreno fa il resto usando la sua forza. Loris intanto ci assiste e comincia ad allargare il passaggio che porta in zona scavo per rendere più agevole il passaggio.
Adiamo avanti così fino all'arrivo di Nino e Marco, hanno fatto tutto il rilievo e vogliono comunque disegnare anche il pozzetto più in basso così con l'aiuto di Loris armano anche sotto procedono con il loro lavoro.
Io e Moreno continuiamo gli scavi, alle 15.30 Moreno e Loris ci lasciano, devono scappare a casa, insieme si aggiunge anche Marco mentre io e Nino restiamo a fare ancora un po' di lavoro. Riusciamo tutti e due passare la prima curva a sinistra e a infilare il casco con il led di profondità acceso più avnti per avere un idea di che cosa ci aspetta la prossima volta. La fessura è stretta e non si vede nessuno slargo per almeno 4 metri, ci sarà da fare parecchio ma non desistiamo. Alle 16.30 partiamo dal fondo anche io e Nino e con calma in un ora e un quarto siamo fuori. All'ingresso c'è Monica che ci aspetta e ci racconta come è andata con Alessandro: sono scesi fin sopra il pozzo Loretta a -40 e poi hanno fatto dietro front facendo i pozzetti per un paio di volte per imparare per bene la tecnica.
Alle 18.00 siamo tutti sul cassone del pic up a mangiare e degustarci una birretta del Bepi, è talmente buona e forte che ci sembra di essere ubriachi. Nino dice che suo figlio Michele alle 18.30 suona giù in un bar di Lusiana, ma alla fine prendiamo la via di casa.
Ieri notte abbiamo messo l'ora legale, fa ancora chiaro e l'aria primaverile fa sempre un bel effetto così una volta a casa tiro fuori l'idropulitrice e pulisco tutta l'attrezzatura. Bella giornata.


Scritto da

Jack

Jack Socio G.S.S. dal 1990

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