BERTIAGA 1

DISOSTRUZIONE A -120

Giovedì sera abbiamo festeggiato in sede i sei mesi di vita di Carmen, figlia di Chiaretta e Alberto, con grande cena a base di pastasciutta e cibi prelibati di montagna. Tra una bevuta e l’altra siamo riusciti a parlare anche di grotte e a organizzare l’uscita di Domenica: “niente buchetti, niente grotte con meno di 100 metri di profondità”! Il saggio Nino vuole andare almeno una volta in Bertiaga prima che la neve imbianchi tutto, è da quasi un anno che non facciamo visita a questa meravigliosa grotta e la cosa piace a tutti (Giacomo e Elena!!!). E’ domenica mattina e al solito bar davanti al solito macchiatone siamo solo io, Elena e Nino; Marchetto doveva essere della partita ma ha preferito le donne della notte ai buchi della mattina per cui decide di restarsene a letto. Non importa, si parte! Saliamo sul monte sfruttando il comodissimo furgone del “pittore Nino”. Una volta sul posto andiamo a fare visita alla vicina cava che da qualche mese sembra essere in piena attività, però non troviamo niente di interessante (per fortuna) per cui, in breve ci cambiamo e ci lanciamo dentro al Bertiaga. Scopo della giornata: scendere a – 120 e continuare lo scavo sulla fessura soffiante individuata un anno fa! La discesa al fondo è sicuramente bella e piacevole. Unica insidia è che tra un pozzo e l’altro c’è sempre sopra alla testa una bella frana a farci compagnia, i sassi in bilico sono un po’ dappertutto e pensare di fare una pulizia generale sembra sia un impresa impossibile, anche se l’amico Nino si ostina a dire che è una bella grotta per fare corsi…. In poco tempo siamo sulla zona scavo e Nino si mette subito al lavoro intanto io ed Elena diamo un ulteriore scandagliata in giro alla ricerca di nuove vie, sfuggite all’occhio l’anno scorso. Niente da fare, la via buona sembra proprio quella e anche l’aria che tira dentro ci da ragione. Con noi sempre due trapani e una montagna di batterie, di strada ne faremo tanta se la roccia si comporta bene. Non va proprio come dovrebbe andare, lavoriamo parecchio ma certi strati non ne vogliono proprio saper di staccarsi dalle pareti e per giunta il trapano di Nino ci abbandona rompendosi per l’ennesima volta. Alla fine della giornata possiamo dire di essere progrediti di un paio di metri, la fessura sembra allargarsi un pò più avanti e questo ci fa ben sperare…