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Belgheloch
Battuta di ricerca

Attività svolta Sabato, 06 Aprile 2013

Partecipanti: Alessandro, Nino
Altri partecipanti: Luca da S. Caterina

Ieri mi ha chiamato Alessandro dicendomi che il suo amico Luca gli aveva segnalato una nuova grotta e ci siamo accordati per andare a dare un'occhiata.
Ci troviamo alle due alla fina e seguendo le indicazioni avute ci dirigiamo verso il Cunchele in comune di Conco. Giunti alla fine della ripida discesa giriamo a destra lungo una stradina che aggira il monte e scende verso S. Caterina di Lusiana. Si dovrebbe trattare di qualcosa di verticale e dovrebbe essere visibile dalla strada che stiamo percorrendo. Scendiamo lentamente controllando ambedue i lati ma arriviamo quasi  in fondo senza notare niente. Ci fermiamo vicino ad un'abitazione e chiediamo a un signore  anziano del posto se per caso ha sentito parlare di un buco apertosi di recente in zona. Ci dice che non sa niente in proposito ma anche che qualche anno fa, nel giardino di una  villetta costruita più giù, vicino al fondovalle, si era aperta una "lora". Si trattava  di un buco profondo attorno al quale il proprietario aveva piantato una serie di platani. Nel frattempo chiamiamo Luca che abita là vicino e assieme a lui risalimo a ritroso la strada  verso il Cunchele alla ricerca del buso, il nostro primo obbiettivo. Lasciamo la macchina e ci inoltriamo in un prato ma nel posto dove avrebbe dovuto aprirsi l'ingresso non c'e più  niente; sembra di vedere che sia stato scaricato del materiale terroso, forse allo scopo di tappare il pozzo. La zona è usata come pascolo per i cavalli per cui si può capire che i  proprietari abbiano provveduto ad eliminare una pericolosa trappola. Poi guardando verso sud lungo il margine del bosco, notiamo un pezzo di lamiera che sembra coprire qualcosa, ci avviciniamo, sposto il pezzo di ferro e sotto vediamo un pozzo che scampana per 5 o sei metri. Le pareti sono ricoperte di terra e sul fondo sembra continuare verso monte. Gettiamo alcuni sassi che però si piantano nel terriccio fangoso che forma il fondo. D'altra parte sta piovendo praticamente da un mese e forse conviene tornare per scendere quando sarà un pò più asciutto. Rimettiamo la lamiera al suo posto e torniamo a valle per verificare la storia della seconda grotta di cui ci ha parlato il signore anziano. Luca, l'amico di Alessandro, conosce il padrone della villetta ed andiamo a suonare il  campanello. La casa è circondata da un vasto terreno attraverso il quale scorazza  correndo ed abbaiando un cagnone di grossa taglia, credo un rottweiler. Nella parte a monte notiamo una leggera depressione circondata de alcuni alberi alti pochi metri. Il padrone sta tagliando legna aiutato dalla moglie ma, interrotto il lavoro, ci viene a confermare il racconto già sentito poco prima. Proprio nel punto in mezzo agli alberi si era aperta una profonda voragine da cui saliva un'aria malsana. La spiegazione che l'uomo dava a questo fatto era che il pozzo andava verso la valle sul fondo della quale, in profondità, defluivano gran parte delle fogne di S. Caterina. Aveva poi provveduto a far scaricare nella cavità un intero camion di grossi massi fino a chiuderla totalmente. Un vero peccato se pensiamo che a circa un chilometro a monte lungo la stessa valle si snodano le parti terminali degli Abri Sassi e che continuano a sud in questa direzione. Abbiamo comunque trovato un pozzo da esplorare in una zona piuttosto promettente e raccolto una storia interessante. Torneremo presto.
 


Scritto da

Nino

Nino Socio G.S.S. dal 1972 (Socio Fondatore del G.S.S.)

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Commenti (2)

  • Mirko Fossa

    Mirko Fossa

    15 Aprile 2013 at 07:54 |
    Se saliva aria malsana è probabile che fosse collegato all'Abri Sassi dove una volta scaricavano liquame?
  • claudio barbato

    claudio barbato

    18 Aprile 2013 at 21:08 |
    ciao cimbri..........sapevo che era in cantiere il nuovo sito e solo oggi mi sono accorto della novità......bravi finalmente vi si legge..........
    ciao Claudio GGTREVISIOL

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