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Ancora all'Hornerloch

Attività svolta Domenica, 01 Settembre 2013

Partecipanti: Giacomino, Marchetto, Mus, Nino

Da mesi ,di quando in quando, i miei pensieri tornano insistentemente a vagare nel breve meandro che abbiamo letteralmente "inventato" all'Hornerloch. Il fatto che dal meandro esca una forte corrente d'aria (ingresso basso)lascia intendere l'esistenza di un sistema a monte della grotta in questione. Nel caso specifico, la mia curiosità è stimolata non soltanto dalla'entità dell'aria ma dal fatto che quest'ultima ha una temperatura di circa 3-4 gradi centigradi, temperatura normalmente misurabile in cavità poste a quote ben più elevate. Tutto ciò, nonostante le alture piu vicine stiano ad una quota massima di 1450m.s.l.m. e cioè superiori di solo 200 m rispetto all'ingresso in questione . Questo fatto ci pone alcuni interrogativi a cui solo le future esplorazioni saranno forse in grado di dare una risposta. L'Hornerloch resta perciò uno degli obiettivi principali a cui lavorare. All'inizio del 2012, dopo molte uscite impiegate a scavare in modo forsennato, una frana pensile aveva raffreddato il nostro entusiasmo per questa grotta. Dopo avere estratto dalla montagna varie tonnellate di pietre e altro materiale ci eravamo bloccati spostando i nostri interessi in altri oscuri siti. Troppo pericoloso continuare a scavare sotto la minaccia di crolli, dicievamo, saremmo tornati in futuro realizzando magari una struttura di sostegno del soffitto stile miniera. Poi, domenica scorsa, alla ripresa dei lavori, ci siamo resi conto che la soluzione più pratica era quella di far venire giù tutta la frana e portarla fuori e così abbiamo fatto. Ora, ad una settimana di distanza e senza la minaccia di crolli,ho una grande voglia di tornare a vedere cosa hanno visto il Jek e l'Elena dopo che me ne sono andato la volta scorsa. L'Elena è a Trieste per il corso di INs, Giacomo è impegnato nei preparativi di un giro con gli scout che durerà vari gioni, Monica,Davide e Marcone lavorano,alcuni altri sono via, rimaniamo soltanto io, Marchino Loris e il piccolo Giacomino. Attualmente,per tirare fuori il materiale dal meandro senza far tanta fatica, bisognerebbe esserealmeno in 6 o 7 ma ci dobbiamo accontentare di 3 e mezzo. Arriviamo al meandro verso le 10 e per la prima ora buttiamo fuori il maateriale rimasto sul fondo la domenica scorsa. Vedo che la sorsa settimana, nelle 3 ore in cui non c'ero, il duo jek-Elena ha fatto un gran lavoro scavando un laminatoio di un paio di metri che oltrepassa la fessura finale e arrivando sopra ad un meandrino. Scavare la in fondo senza allargare è pura utopia per cui iniziamo ad allargare da dietro,come da programma. Ci rendiamo conto che siamo troppo pochi, scaviamo comunque fino alle 13. Tiriamo fuori tutto e poi facciamo un salto nella vicina piana di Granezza dove è in corso la commmemorazione della strage di partigiani qui avvenuta nel 1945. Torneremo presto più numerosi, alla prossima.


Scritto da

Nino

Nino Socio G.S.S. dal 1972 (Socio Fondatore del G.S.S.)

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