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Alla ricerca della giunzione

Attività svolta Domenica, 26 Febbraio 2017

Partecipanti: Davide, Giacomino, Mus, Nino

INGRESSO_PANORAMIX

Come al solito ci troviamo alle 9 a casa di Jek. Siamo io e Davide e dobbiamo ancora decidere dove andremo quando arrivano anche Loris e il figlio Giacomo. Breve consulto e propongo di andare al Panoramix alla ricerca del mitico e ipotetico collegamento con gli Abri. La mia idea piace e cosi partiamo verso Lusiana. Non torniamo in questa grotta dal 2010, anno in cui avevamo insistentemente scavato alla ricerca del tratto di grotta mancante e che potrebbe semplificarci la progressione verso il fondo degli Abri. Dai rilievi effettuati, salvo clamorosi errori, tra le due grotte ci dovrebbero essere una settantina di metri di dislivello mancanti e uno spostamento in pianta di un’altra quarantina. Un eventuale collegamento ci porterebbe a entrare negli Abri Sassi nella zona prossima al P70, saltando tutte le strettoie e i meandri della prima parte di grotta. L’obiettivo della giornata consiste nel fare il rilievo dei tratti nuovi trovati nel 2010 e rivedere i due o tre punti dove la grotta tappa. Il Panoramix si apre a lato della strada che dalla contrada Conte scende a Santa Caterina di Lusiana. Giunti sul posto spostiamo i massi che celano l’ingesso e Davide si infila. Oggi le temperature esterne sono un po’ risalite e l’aria che esce è meno forte rispetto alla settimana scorsa. La grotta è ancora armata e uno alla volta scendiamo tutti, anche Giacomino, che anche se ha solo 11 anni se la cava benissimo anche sui primi due frazionamenti un po’ ostici. La caratteristica principale del Panoramix è la presenza fastidiosa di una gran quantità di un fango rossastro che in breve ti colora e avvolge attrezzi e tute. Nel secondo pozzo la corda è veramente sporca e frenare il discensore risulta impegnativo. Nonostante questo arriviamo sul fondo dove ci dividiamo i compiti. Io inizio a rilevare, Davide scende nel pozzetto sul lato nord e Loris e Giacomino entrano nel cunicolo laterale che si apre a due metri da terra e scende per 5 metri e finisce in fessura. Rilevando scendo nel pozzetto aperto durante la precedente esplorazione che sembra la naturale prosecuzione della grotta. Tiro su un pò di pietre ma mi rendo conto che il lavoro da fare è enorme, ci vorrebbero ore per tirar fuori tutta la frana. Anche sul fronte di Davide non va molto meglio: il pozzo è strettissimo, chiude in frana e non c’è aria. La via più promettente sembra essere il pozzetto dove sta scavando Loris e a turno ci concentriamo ad allargare l’esigua fessura sul fondo. Scaviamo ancora per un’oretta e poi usciamo infangati più che mai. La giunzione resta una chimere ma torneremo.


Scritto da

Nino

Nino Socio G.S.S. dal 1972 (Socio Fondatore del G.S.S.)

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