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ABRI SASSI
VIA LIBERA VERSO L'IGNOTO

Attività svolta Domenica, 22 Gennaio 2017

Partecipanti: Elena, Jack

Incredibile, oggi siamo talmente in tanti che riusciamo a fare due squadre esplorative per raddoppiare il bottino domenicale. Nino con Marcone decidono di andare con i Barbastriiiiii di Marostica all’open Day, io ed Elena ancora gasati dalla scorsa volta, puntiamo di nuovo al fondo degli Abri Sassi per continuare i lavori di messa in sicurezza della via che porta a -400. Nino descriverà a parte la sua giornata io farò la cronaca della giornata nel Complesso di Lusiana. Il tempo continua ad essere clemente: niente pioggia, una disgrazia per chi aspetta neve ed acqua, una manna per chi vuole esplorare le grotte rimanendo asciutti (si fa per dire). Bisogna approfittare di queste condizioni favorevoli per portare avanti il lavoro svolto fino ad ora. Partiamo con due sacchi ricolmi di materiale a differenza dell’altra volta in cui c’eravamo avventurati con un sacco con dentro giusto il necessario. Vogliamo sistemare almeno 4 “pozzetti” che fino ad oggi si affrontavano in “libera”, ormai siamo più che convinti che sfidare la sorte a quella profondità non abbia più senso ed è meglio mettere in sicurezza tutto quello che ci sembra pericoloso. Abbiamo imparato anche che il ritorno in superfcie è molto dispendioso a livello di liquidi, per cui man mano che si scende lasciamo nei punti più strategici delle bottigliette di acqua. La strada ormai la conosciamo, in poco più di due ore e mezza, anche se appesantiti, siamo sotto il pozzo da 70 e qui disarmiamo una via in disuso per poter recuperare la corda per fare i vari armi più avanti. Affrontiamo il lungo meandro un po’ più rognoso e sappiamo che lì, abbiamo anche un altro sacco con corda e altro materiale per il campo. Lo troviamo, scopriamo che di corda ce n’è veramente poca, per fortuna abbiamo recuperato quella vecchia altrimenti….!!! Troviamo il primo saltino da sistemare e qui l’inizio ha del tragicomico: con me ho due chiodi inviolabili che girano per casa mia da almeno 20 anni, mi sembra il posto adatto per liberarmene e infatti me ne libero in tutti i sensi visto che il primo finisce dentro una vasca d’acqua profonda, il secondo è senza cuneo per cui inutilizzabile. Mentre io trapano e pianto fix, Elena prepara i nodi (io li accavallo, lei no) e velocemente sistemiamo tutti quei malèfici posti che adesso non fanno più paura. Verso le 15:00 siamo in zona campo a – 350, abbiamo ancora due sacchi di materiale un po’ più indietro e così decidiamo di andare a prenderli e portarli fino a qua. Questa volta con noi abbiamo anche il materiale per disostruire e così allarghiamo un passaggio strettissimo che porta al pozzo che scende all’attuale fondo. Visto che adesso abbiamo di tutto, Elena prepara un buon the caldo intanto io comincio a preparare la base nella zona dove sistemeremo la nostra tenda. La seconda scena tragicomica della giornata è che riprovo, come l’altra volta, ad andare in cerca della partenza del pozzo e di nuovo non la trovo pur avendo studiato per bene il rilievo a casa. (robe da matti)! Poco dopo le 17.00, dopo esserci abbuffati di cioccolata, frutta secca e the caldo iniziamo il lento rientro, ci gustiamo i passaggi messi da poco in sicurezza e alle 22.00 in punto siamo fuori giusto in tempo per avvisare del nostro effettivo rientro visto che, avevamo dato come tempo massimo proprio le 10 di sera. Finiamo la giornata proprio nella nostra sede ad Asiago mangiando pizza e birra tutti insieme! Che belloooooooooo!!!!!!


Scritto da

Jack

Jack Socio G.S.S. dal 1990

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