5. Conclusioni propositive

Arch. dott. C. STEFANI - Gruppo Speleologico SetteComuni

Dalle considerazioni e valutazioni illustrate nei precedenti paragrafi, risulta che la realizzazione dì una discarica controllata per RSU sull'Altopiano, non è compatibile con le caratteristiche idrogeologiche e con le risorse del territorio.

Questo sopratutto perché le seppure avanzate tecnologie esistenti, non garantiscono comunque la tutela della risorsa acqua, così importante sia per gli abitanti dell'Altopiano che per la maggioranza della Regione Veneto.

É importante ricordare tra l'altro che nella legislazione di un Paese a noi vicino quale l'Austria, un territorio così fragile dal punto di vista ambientale, sarebbe escluso preventivamente da ogni Piano per la localizzazione di impianti di smaltimento come una discarica.

D'altra parte, ì rifiuti prodotti sull'Altopiano devono essere smaltiti ed è a questo proposito che è bene ricordare che la discarica controllata non è né l'unico sistema esistente per tale scopo, né l'unico previsto dalla legislazione in materia.

Tenendo conto delle caratteristiche geografiche, sociali ed economiche dell'Altopiano, si ritiene che il sistema più adatto, sul quale porre la maggiore attenzione, sia quello della raccolta differenziata alla fonte di materiale organico o putrescibile ed inorganico o imputrescibile.

Tale sistema, misconosciuto o male applicato in Italia, ma diffuso con successo in altri Paesi quali Francia e Germania, è facilmente applicabile in quanto la raccolta si svolge a due vie, ossia semplificando la divisione alla fonte in due soli tipi di rifiuti. Questo sistema comporta in sintesi:
una maggiore comodità per le famiglie (due soli contenitori al posto di numerosi sacchetti o scatoIoni contenenti r vari tipi di materiali);
una maggiore sicurezza rispetto alla divisione dei materiali (attualmente solo le famiglie più volenterose e sensibili attuano la raccolta differenziata);
un certo risparmio ambientale (i cassonetti specifici per carta, vetro, plastica, medicinali scaduti, pile, ecc. sono spesso collocati alla rinfusa, venendo così a costituire un elemento di degrado per l'ambiente urbano oltre che un costo);
minori problemi per la raccolta in quanto si tratta di due soli tipi di contenitori.

Per quanto concerne la seconda fase, ossia il deposito dei rifiuti, i prodotti organici ed inorganici vengono trattati separatamente. Il prodotto organico può essere trattato in diversi modi a seconda del risultato che si vuole ottenere. Nel caso specifico dell'Altopiano si potrebbe ottenere biogas da introdurre nella rete del Metano oppure del compost pulito mediante putrefazione a pressione per concimare i terreni.

Il trattamento dei prodotto inorganico necessita di una piattaforma di differenziazione dove i vari materiali vengono suddivisi per poi essere riciclati.

L'Altopiano diventerebbe solo un sito di stoccaggio temporaneo di ridotte quantità materiali inorganici che verranno regolarmente inviati in pianura a ditte specializzate nel riciclaggio dei singoli materiali.

Per mettere in atto questo sistema esistono anche dei contributi regionali previsti dalla L.R.31 del 23/4/90 e successive " Contributi agli Enti Locali per l'attuazione di iniziative concernenti la raccolta differenziata di rifiuti".

I vantaggi che comporta tale sistema di smaltimento sono numerosi e rivestono sia carattere ambientale che economico diretto e indiretto.

Per quanto riguarda in particolare l'Altopiano dei 7 Comuni. i vantaggi più importanti sono illustrati di seguito in forma sintetica.
La discarica, oltre a costituire una sorta di " bomba ecologica", i cui effetti potrebbero manifestarsi tanto a lungo quanto a breve termine, rappresenta un problema che si ripropone inevitabilmente nel tempo. Attualmente si cerca il sito per una nuova discarica in quanto quella attiva sta per esaurirsi. Allo stesso modo, tra 8-10 anni. dovrà essere trovato un ulteriore sito e così ancora e ancora, aumentando a dismisura il pericolo di inquinamento che peraltro già esiste adesso.
L'attuazione di un sistema di smaltimento alternativo comporta, rispetto alla " risorsa acqua", un ritorno economico non monetizzabile, ma fondamentale, Si pone l'accento ancora una volta sul fatto che l'Oliero è una delle sorgenti carsiche più importanti d'Europa e che il bacino idrico dell'Alto Vicentino (bacino idrico di Dueville) è il primo in Italia per importanza idrica civile, fornendo acqua a circa 3/4 degli abitanti del Veneto. Finché questo è possibile non si pensa a monetizzare tale indispensabile risorsa, ma quando verrebbe a costare l'approvvigionamento di acqua mediante autobotti o simili per migliaia di persone del Veneto, il giorno in cui la risorsa naturale risultasse inquinata?
Un ulteriore vantaggio è costituito dal recupero reale dei RSU. Per quanto riguarda l'inorganico, in certi casi il mercato è ancora da creare anche a causa di una legislazione carente. Per l'organico invece, si ritiene che l'Altopiano costituisca un territorio ideale dove creare un nuovo mercato. Non è comunque di secondaria importanza il fatto che l'Ente Locale sia tenuto per legge ad attivare delle iniziative atte a sensibilizzare l'opinione pubblica al fine di ridurre la produzione di RSU.
Infine, ma non meno importante, una riflessione circa la vocazione turistica dell'Altopiano. Una prima considerazione, la più immediata, è che proprio nel momento in cui si cercano i modi per rilanciare il turismo in queste zone, venga indicata una possibile localizzazione in un'area molto interessata da flussi turistici sia nella stagione estiva che in quella invernale. Una considerazione di carattere più generale riguarda invece il riflesso che potrebbe avere l'attuazione di sistemi alternativi sull'immagine dell'Altopiano dal punto di vista turistico. Poiché la sensibilità nei confronti delle problematiche ambientali è sempre più grandi tra la popolazione e quindi anche tra i frequentatori attuali e potenziali, si pensi a quale vantaggio, di prestigio ed economico, deriverebbe all'Altopiano dall'essere una sorta di leader nel recupero ambientale.